ex ministro
Report, esposti di Sangiuliano e la moglie sull'audio della telefonata. Rai in subbuglio
La puntata di Report di domenica scorsa tiene con il fiato sospeso sia i vertici Rai sia il responsabile del programma Sigfrido Ranucci. È alta tensione a causa della messa in onda della telefonata tra l'allora ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, un audio registrato dal telefonino dell'imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia, autentico vaso di Pandora per quanto riguarda gli audio di questa vicenda che ha portato alle dimissioni del ministro. Gli avvocati di Sangiuliano e della giornalista Corsini hanno presentato due esposti denuncia alle Procure di Roma e di Torre Annunziata in relazione alla telefonata tra i due trasmessa durante la puntata di Report domenica scorsa. È stato aperto un fascicolo per minaccia a personalità politica e lesioni che vede indagata Boccia. Della lunga telefonata sono andati in onda alcuni minuti, non tutti, altrimenti avrebbe occupato mezza trasmissione. L'audio originale era stato trasmesso nella puntata di domenica mentre sul sito di Report è stato tolto - pur lasciando i contenuti - in seguito ad un'autotutela decisa dai responsabili del programma, dovuta al fatto che dopo la messa in onda sono state presentate diffide al garante sull'audio stesso. La telefonata riporta la notizia della data del 9 agosto che coincide con il colloquio tra l'ex ministro e la moglie, nonché con l'sms mandato al capo gabinetto del MiC, Francesco Gilioli (in seguito rimosso da Giuli).
Le voci della telefonata, come fa intendere lo stesso Ranucci, potevano non essere mandate in onda, una mossa che avrebbe evitato tutto il clamore e la solidarietà a Federica Corsini. Del resto solo in seguito alla diffida le voci sono state tolte, "quando è stato possibile" dicono a Report. Non ci sono sia nella puntata sul sito sia in quella che andrà in onda in replica sabato prossimo. "Si poteva discutere sulla sensibilità di mandare in onda la voce della signora Corsini ma sul valore del contenuto nessuno credo possa avere dei dubbi", ha detto Ranucci intervistato a 'Un giorno da pecora' su Radio1. Il conduttore ha anche rivelato che la scorsa settimana alla redazione di Report e a lui sono arrivate delle minacce di morte. Inoltre ha dichiarato che "l'audio 'incriminato' non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, a cui mi lega un rapporto di amicizia, e anche lui non mi ha mai posto il problema".
In Rai invece l'offensiva del senatore Gasparri ha scosso i piani alti. Il capogruppo di Forza Italia se l'è presa con Viale Mazzini che "consente un comportamento di questo genere a Report" e ha aggiunto un ulteriore esposto denuncia contro Ranucci e la Rai stessa. Il direttore dell'Approfondimento, Paolo Corsini, è anche lui sotto assedio, ma va detto che ogni volta che è intervenuto veniva sempre accusato di censura. Corsini più volte ha chiesto ai vertici di avere più controlli su Report perché lui da solo non basta, anche perché Ranucci è un vicedirettore ad personam e quindi si autogestisce il programma e i servizi. Tuttavia pure l'ufficio legale Rai potrebbe essere più presente nella partita, se non altro per tutelare tutte le parti in campo. Non è da escludere che se Corsini non venisse ascoltato possa addirittura rimettere il mandato. Nell'ultimo cda Rai il consigliere e presidente pro tempore Antonio Marano aveva messo in risalto come anni fa, durante la gestione Gubitosi, non fosse consentito a direttori e vicedirettori di condurre programmi. E secondo lui il provvedimento dovrebbe essere di nuovo applicato, anche adesso. Ma questa diventerebbe una rivoluzione, visti i casi di Maggioni, Infante, Giorgino, Lollobrigida e naturalmente Ranucci, i quali oltre ad avere le qualifiche sono anche dei conduttori di programmi. Qualcuno non esclude che Ranucci, visto l'assedio a cui è sottoposto, possa emigrare da qualche altra parte. Su Nove o a La7, tanto per fare due esempi di emittenti che lo accetterebbero a braccia aperte. Qualora decidesse di lasciare l'azienda non potrà portarsi Report perché il format è depositato dalla Rai. Neanche l'ideatrice Milena Gabanelli è riuscita nell'intento quando ha salutato Viale Mazzini.