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Siria, Caracciolo spiazza tutti: chi c'è dietro al Jolani. "Lo hanno ben educato"

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Cosa sta succedendo in Siria, dove i ribelli jihadisti guidati da Abu Muhammad al-Jolani, hanno deposto Assad? Vedremo un islamismo moderato o un regime di "tagliagole"? A rispondere a queste domande e a fornire scenari sul futuro della Siria è Luciao Caracciolo, nel corso di Otto e mezzo su La7. Il direttore di Limes spiaga che la Siria oggi "non esiste", o meglio è un "campo di battaglia occupato da 4-5 potenze straniere, dai russi agli israeliani, i turchi, gli americani...". E poi ci sono le milizie più varie e minoranze etniche.

 

In questo contesto che il capo degli oppositori di Assad "con tutta la sua abilità che ha dimostrato, anche politicamente possa essere il nuovo capo assoluto di una Siria rimessa insieme mi sembra un po' difficile", anche perché questo presuppone "il ritiro delle grandi potenze e che si mettano d'accordo le varie fazioni che agiscono sul terreno". "Per ora possiamo dire che il suo patrono è Erdogan, dunque islamista, e che è stato bene educato da chi lo ha preparato a questa missione", continua il giornalista che cita l'intervista di al-Jolani alla Cnn in cui ha evitato toni incendiari: "Ha fatto un discorso da Westminster", commenta l'esperto di geopolitica che rivela come la Gran Bretagna stia pensando di togliere il suo nome dalla lista dei terroristi: "Altrimenti sarebbe un po' difficile spiegare perché dovremmo aiutare i terroristi". 

 

Ma al Jolani e i suoi ribelli sono un gruppo di estremisti tagliagole o no? "Non dobbiamo ricamare sulle etichette, non è che uno è biologicamente terrorista... - commenta Caracciolo - quella di terrorista è una qualifica politica che viene data per ragioni politiche e come tale può essere tolta, e il giorno dopo si dà il Nobel della pace". Detto questo, per Caracciolo al Jolani è "una testa fina", e "non tutti i jihadisti sono degli tagliagole, ci sono anche delle personalità e dei leader politici piuttosto raffinati e anche uomini di mondo. In fondo Osama Bin Laden era un uomo di mondo". 

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