"disallineati" a dibattito

Atreju, Bonolis e la filosofia "sti ca...". Il botta e risposta con Bertinotti

Uomini sempre poco allineati. Si intitola così il dibattito alla giornata di apertura di Atreju, la kermesse dei giovani di Fratelli d'Italia al Circo Massimo, con Fausto Bertinotti, Pietrangelo Buttafuoco e Paolo Bonolis. In conduttore tv ha parlato dell'importanza di essere "disallineati", senza criticare a prescindere chi invece è allineato: "Ma credo che sia un peccato allinearsi se uno lo fa per convenienza o per paura o per ignoranza. Ecco, queste sono tre strade abbastanza inquietanti". Frase che strappa un applauso dalla platea che sorprende Bonolis: "Ammazza!". Il conduttore di Ciao Darwin Il senso della vita e tanti altri programmi ha risposto alla domanda di Buttafuoco sulle opere che lo hanno spinto a "disallinearsi": "Due libri, La nascita di una controcultura di Theodore Roszak e Cent'anni di solitudine di Gabierl Garcia Marquez che mi ha portato nella speranza che si potesse con la fantasia colorare un pochettino il mondo che ai miei tempi appariva abbastanza grigiastro".

 

Sulla tv, Bonolis cita "Il poeta e il contadino", trasmissione di Cochi e Renato che "facevano una televisione che non apparteneva minimamente agli stilemi di quei tempi, era una televisione dove c'era una sorta di surrealtà”, spiega il conduttore, "è il percorso che ho voluto fare nel corso del tempo cercando di non allinearmi a quello che la televisione pretendeva si dovesse fare". 

 

Nel corso del dibattito Bertinotti ha parlato della suo colpo di fulmine con la politica e raccontato a lungo la sua visione politica attuale, un essere "disallineato" che oggi equivale a "disertare" la guerra e il bellicismo. "Nel luglio del 1960 avevo 20 anni e ho incrociato quel movimento di lotta a Genova contro, mi dispiace dirlo qui, i giovani del Movimento Sociale. Così incontrai la politica e con la politica anche l’allineamento e il disallineamento. Ma questa è una cosa che finisce con il Novecento. Per avere l’eresia ci vuole la Chiesa, ma in politica oggi siamo senza la Chiesa. Allora oggi dovremmo alzare lo sguardo e disallinearci da questo sistema capitalistico e globale che porta alla guerra e al rischio addirittura di distruzione dell’umanità. Il non allineamento è prendere in mano la responsabilità di dire ’io non ci sto'", ha detto l’ex presidente della Camera, "il disallineamento oggi è tirare il freno e scendere dal treno prima che sia troppo tardi".

In seguito Bonolis mette un po' di pepe nel dibattito: dopo aver trattato con lunghe e profonde riflessioni temi cruciali dei nostri tempi, dall'Intelligenza artificiale alla situazione dei giovani, il conduttore si rivolge direttamente al pubblico: "Siamo a Roma, no? Tanto per dare un attimo di leggerezza... perché a Roma noi abbiamo una filosofia che può apparire un po' volgarotta, che è 'sti ca**i, abbiamo questo atteggiamento che ci ha salvato nel corso del tempo da mille dominazioni..." ironizza Bonolis. Il quale, rivolto all'ex segretario di Rifondazione comunista che aveva parlato di "grande morale", afferma: "Su questo siamo un po' remoti...". Bertinotti dal canto suo non vuole apparire come quello che si scandalizza per una battuta: "Non ho ancora preso i voti", risponde. E Bonolis ribatte: "Ma li vuoi!", è la battuta che chiude il siparietto.