l'analisi
Musk, Rampini inchioda i Dem: "Con Obama e Clinton un genio industriale"
Quando Donald Trump ha annunciato che Elon Musk avrà un ruolo nel suo prossimo governo, i democratici hanno gridato allo scandalo, dimenticando però che, quando il CEO di Tesla e di Space X ha supportato esponenti del loro orientamento, nessuno si è lamentato. Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera ed esperto di Stati Uniti, ha usato sul tema parole chiare. "Io non sono così negativo su Musk", ha detto per esordire, passando poi a "introdurre elementi di contraddittorio". La narrazione presentata da Corrado Formigli a Piazzapulita "è molto forte", ma ci sono dei punti che, secondo il giornalista, non possono non essere considerati.
In primo luogo, "fino a quando Elon Musk sosteneva pubblicamente e finanziava le campagne elettorali di Barack Obama e Hillary Clinton, andava benissimo ed era soltanto un genio industriale celebrato da tutti". Quando, invece, l'imprenditore è passato all'altro schieramento, "improvvisamente è diventato il genio del male". "Attenzione. Com'è che di colpo tutto ciò che fa Musk non va bene? È un personaggio molto ambiguo, ma ricordiamoci un dettaglio: il presidente icona dei progressisti del Novecento John Kennedy, quando si trattò di vincere la corsa nello spazio, non esitò ad affidarsi a un nazista", ha detto Rampini.