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E' sempre Cartabianca, “illegalità tollerata”. La denuncia di Mario Giordano sul tema periferie

Luca De Lellis
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Le periferie esistono. Anzi, sono il cuore pulsante delle grandi città, potremmo dire la casa del popolo. Eppure, le istituzioni spesso le lasciano al proprio destino, incustodite, come il giardino di una casa ormai disabitata da anni. È un tema che finisce sempre un po’ sul fondo, quasi nei residui del dibattito pubblico, e che invece dovrebbe interessarlo di più visto che si parla, in questo caso sì, del quotidiano della gente comune. Ne ha parlato Mario Giordano durante la puntata di È sempre Cartabianca - il talk di Rete 4 condotto da Bianca Berlinguer – ricordando quanto “le periferie ormai siano state abbandonate al degrado per un problema di mancati investimenti”.

 

 

Il giornalista, conduttore della trasmissione sempre presente sul palinsesto Mediaset Fuori dal Coro, ha elencato quelli che sono i principali crucci concernenti le zone lontane dal centro città: “Raccontiamo, e continuiamo a farlo, dei palazzi popolari vuoti che anche quando ci sarebbero i soldi per risistemarli vengono invece lasciati morire, tra occupazione illegale, spaccio e criminalità”. Tutti sanno cosa succede, a titolo esemplificativo, nei vicoli e nei palazzi dei quartieri romani di Tor Bella Monaca o di San Basilio, solo per citarne due tra i più illustri alle cronache di traffico di stupefacenti della capitale. Ma alla fine sembra a tutti stare bene così, perché quelli sono angoli non turistici, quindi economicamente meno rilevanti. E quindi che facciano ciò che vogliono.

 

 

“Si è tollerata l’illegalità, non possiamo nasconderci dietro un dito”. Così Mario Giordano si fa carico delle frustrazioni di coloro che abitano i quartieri complicati, dove ci sarebbe anche tanto da valorizzare ma spesso si preferisce soprassedere. Non resta allora che continuare, in ogni sede possibile, a denunciare certe situazioni invivibili. Erbacce che crescono indisturbate nei prati di periferia senza che nessuno muova un dito per tagliarle.

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