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Feltri fulmina “scioperoman” Landini: “Ostruzionismo per interessi personali e politici”

Luca De Lellis
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In ogni cosa della vita bisogna sempre individuare un limite da non oltrepassare. In particolare, nel diritto, una delle regole basilari è che quando la libertà di uno (o di molti) invade la sfera di libertà personale di una molteplicità di persone, si ha un problema. Ecco, il segretario della Cgil Maurizio Landini forse non ha molto chiaro in mente questo limite, visto che indice scioperi a grappolo, con una cadenza divenuta ormai preoccupante. “Landini ci faccia lavorare in santa pace e non rompa le scatole”: è la chiosa del commento di Vittorio Feltri - pubblicato sulla sua rubrica “La Stanza di Feltri” - che non le manda mai a dire quando c’è da intervenire su tematiche sociali come lo è la libertà di sciopero in contrapposizione al diritto al lavoro. Con quest’ultimo che, secondo il direttore editoriale de Il Giornale, “è il diritto più importante, che sta a monte del diritto a scioperare”. D’altronde, se vogliamo rifarci alla Costituzione, è proprio il primo articolo a riferirci che l’Italia «è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». 

 

 

Il diverbio con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini prosegue. I due certo non parlano la stessa lingua. E dunque, dopo lo sciopero generale dell’appena scorso 29 novembre indetto da Cgil e Uil contro i tagli previsti per la Manovra finanziaria del governo Meloni, che ha prodotto 43 manifestazioni lungo tutta la penisola a cui hanno partecipato mezzo milione di persone, ora Landini ne ha annunciato un altro a stretto giro. La data da segnare sul calendario è venerdì 13 dicembre, e il segretario del sindacato ha già ammonito l’esecutivo, esortandolo ad “ascoltare le richieste di una parte importante di questo Paese”, e a non soffermarsi sulle storture accadute a Torino, frutto soltanto di “100 persone”. Il vicepremier, però, non sembra viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda: "Mi viene il dubbio che Maurizio Landini non tuteli l'interesse di lavoratrici e lavoratori, ma prepari il suo arrivo in Parlamento".  Salvini – dopo la sua lotta alle “toghe rosse” – adesso vede anche in Landini un avversario più politico che realmente proiettato alla risoluzione dei problemi dei cittadini. E ha già comunicato una “nuova precettazione in caso di sciopero il 13 dicembre”.

 

 

Vittorio Feltri, interrogato da un suo lettore sul tema, la pensa proprio in maniera analoga al leader della Lega. Per lui, infatti, questi scioperi hanno un chiaro intento “ostruzionistico” e guardano più a “interessi personalistici o di partito” invece di tutelare i lavoratori. Ciò premesso, non si vuole veicolare il messaggio per cui il diritto allo sciopero va soppresso sempre e comunque. Semplicemente, va calibrato e commisurato ai diritti contrapposti. Perché, come ammette anche Feltri, “viviamo in una comunità in cui inevitabilmente un disservizio ne determina altri, ecco la ragione per cui il diritto di scioperare deve essere esercitato entro precisi limiti e mai ledendo le libertà altrui o comunque ledendole temporaneamente e non in modo tanto esteso e ripetitivo”.

 

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