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Siria, Iran e Russia "legati a triplo filo". Fabbri: da cosa dipende la "partita"

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È partito un giro di telefonate internazionali sulla crisi in corso in Siria, dove da mercoledì scorso l’esercito regolare combatte contro i ribelli jihadisti, guidati da Hayat Tahrir al Sham (Hts), che hanno lanciato un’offensiva a nord, prendendo Aleppo e continuando verso sud. Il presidente siriano Bashar al-Assad ha sentito sia l’omologo iraniano che quello russo, Masoud Pezeshkian e Vladimir Putin, cioè i principali alleati che lo stanno aiutando a contrastare l’attacco. Entrambi hanno rassicurato sul loro appoggio, ribadendo l’importanza della stabilità del Paese per la regione. A Cinque Minuti, il programma di approfondimento giornalistico condotto da Bruno Vespa, Dario Fabbri ha provato a tracciare possibili scenari e si è detto d'accordo con Papa Francesco. 

 

 

 

Il Pontefice ha rinnovato il suo appello di pace in Medio Oriente, "dove si combatte una guerra mondiale a pezzi". Il direttore di Domino, analizzando quanto sta accadendo in Siria, ha parlato della coda "di quella che Papa Francesco chiama 'la guerra mondiale a pezzi'". Il motivo? "Dentro ci sono i russi, gli iraniani, gli americani. È un proseguimento della guerra in Medio Oriente e anche della guerra larga, che riguarda il Pianeta". Il conduttore, a quel punto, ha chiesto se all'Occidente convenga che il regime di Damasco cada. "Se volessimo anelare semplicemente alla stabilità del territorio, converrebbe che rimanesse in piedi", ha risposto l'esperto di geopolitica in un primo momento.

 

 

"Questo ennesimo sviluppo apre a uno scenario che pensavano di esserci messi alle spalle", ha fatto notare Fabbri Allo stesso tempo, però, "il regime di Damasco, oltre a essere impresentabile storicamente quasi quanto i jihadisti di sorta, è legato a triplo filo all'Iran e alla Russia" e lo scenario "è di una maggioranza che vuole rovesciare una minoranza". Come finirà, quindi? Cosa accadrà? Sebbene sia difficilissimo dirlo, il direttore di Domino ha evidenziato che le sorti di quel territorio dipenderà "da quanto avrà da spendere l'Iran in quest'ultima partita. La Russia è molto distratta. L'Iran è in difficoltà, ma per la Russia è vitale", ha aggiunto. 

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