
Liliana Segre, la vergogna degli insulti social non ha ancora giustizia. Inchiesta ferma

Sono due anni che Liliana Segre chiede giustizia. Nell’autunno del 2022, la senatrice a vita ha presentato una denuncia in procura a Milano che ha portato all’apertura di un’inchiesta, affidata al pm Nicola Rossato, sugli hater che l’hanno insultata sui social. Minacce e diffamazione aggravata dall’istigazione all’odio razziale i reati ipotizzati. Se gli insulti di sconosciuti tutt’ora proseguono contro la donna che è riuscita a sopravvivere al campo di concentramento di Auschwitz, non c’è ancora - a quanto risulta da una recente richiesta di accesso agli atti del legale riportata dall’Adnkronos - una chiusura indagine.

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Sebbene i termini per le indagini siano scaduti, la procura non ha stabilito né eventuali responsabilità - il fascicolo è ancora contro ignoti, a dire della difesa - né ha deciso per l’archiviazione. Il danno in questo caso è duplice: gli insulti social proseguono e chi ha chiesto giustizia resta a bocca asciutta. Un altro fascicolo (più recente), affidato a un altro pm di Milano, ha invece portato ad alcune iscrizioni dopo una nuova denuncia di Liliana Segre.

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