caso corvetto
Corvetto, Paragone: "Ricordate la Boldrini?". A valanga su sinistra e magistrati
Le periferie ribollono, come documenta il caso del quartiere Corvetto, a Milano, con i disordini esplosi dopo la morte di Ramy Elgaml, il 19 anni sbalzato da uno scooter inseguito dai carabinieri. Se ne parla a 4 di sera, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete4. Gli episodi di Corvetto sono solo la punta dell'iceberg di un problema che viene da lontano, ricorda Gianluigi Paragone che punta il dito sulla mancata integrazione degli immigrati. "La sinistra per decenni li ha portati in Italia perché c'era una certa idea di società, dei nuovi italiani", spiega il giornalista ed ex parlamentare, che ricorda le posizioni, tra tante, delle esponenti del Pd Anna Finocchiaro e Laura Boldrini. "Quante belle parole abbiamo ascoltato, la stessa Boldrini faceva grandi esercizi sulla bontà di questi nuovi italiani", attacca Paragone.
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Insomma, "la sinistra per decenni li ha portati in Italia e adesso dice: ora al governo ci siete voi e dovete garantire la sicurezza", è il paradosso evidenziato dall'ospite di Del Debbio. Non è l'unico elemento da tenere in considerazione. "Le forze dell'ordine operano quotidianamente per tentare di mettere ordine" in quartieri come Corvetto, continua Paragone, ma il problema è che "in alcune zone non ci entrano neanche e quando ci entrano purtroppo lottano a mani nude". In che senso? "Lottano a mani nude perché basta parlare con loro", ossia con gli agenti, "e ti dicono: magari li prendiamo, dopodiché c'è sempre qualcuno dentro le procure che li rimette in libertà e noi dopo pochi giorni ce li ritroviamo esattamente lì". Insomma, conclude Paragone, è questo "il corto circuito, io penso che la sinistra ha grandi responsabilità e la magistratura ha grandi responsabilità".