Patriarcato, Cerno fulmina Bompiani: "Esiste nelle comunità islamiche e nella mafia"
Al grido di "disarmiamo il patriarcato", ha sfilato a Roma la "marea fucsia transfemminista". È successo alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tra slogan, canti, immancabili bandiere palestinesi e fotografie dei ministri bruciate, i manifestanti hanno denunciato "il rifiuto del binarismo di genere" e individuato il nemico "patriarcale" nel governo Meloni. A Quarta Repubblica, il programma di politica e di attualità, se ne è discusso. Il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno ha fatto crollare l'impalcatura con cui buona parte della sinistra giustifica questi atti e le accuse alla maggioranza con poche e chiarissime parole. "Io credo che oggi il governo più forte e più stabile d'Europa, guidato da una donna che è leader della destra, che senza avere un marito alleva una figlia e guida un Paese, sia una delle cose più lontane dal concetto di patriarcato che io abbia visto", ha premesso.
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"Se vedo uno sforzo della sinistra, è attribuire a Giorgia Meloni ogni forma riconoscibile di nemico. Anche quelle che non le appartengono. Contesto alla sinistra questo voler dire che Meloni rappresenta una destra che la sinistra conosce e combatte ma che non corrisponde più alla realtà. È la diagnosi che è sbagliata. In un Paese in cui è esploso il caso Boccia, parlare di patriarcato a destra è quantomeno comico", ha continuato Cerno. Pensare in maniera diversa rispetto alle opposizioni e ai collettivi che intorno a esse gravitano, oggi, non sembra più permesso. Un esempio? "Ho visto cacciare Daniele Capezzone, che è un uomo laico di centrodestra", ha ricordato il direttore del quotidiano romano.
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"Detesto della sinistra l'idea che la democrazia possa stare solamente da una parte. Esiste se vince uno, ma se l'altro fa lo stesso non va bene. Dobbiamo combattere un'idea che non ci piace ma la lasciamo esprimere. In questo momento la sinistra si sta esprimendo con gli scioperi, con le piazze, con i fantocci bruciati", ha spiegato Cerno. Ginevra Bompiani, a quel punto, è tornata sul concetto di patriarcato, ma il direttore de Il Tempo l'ha fulminata: "Cecchettin ci ha dimostrato che il patriarcato in Italia non esiste: esiste il contrario del patriarcato, esiste il maschilismo, cioè la ricerca violenta di un ruolo che la società ha cancellato. Sa dove c'è il patriarcato in Italia? In due categorie? Nelle comunità islamiche che si isolano e nella mafia. In tutte e due esiste il patriarca e la donna succube", ha concluso.