bimbi sepolti

Chiara Petrolini, le frasi choc sul primo neonato sepolto: “È nato morto, ho scavato con le mani”

Gabriele Imperiale

“La buca l'ho fatta io con le mie mani. È nato morto e l'ho avvolto in una salvietta” emergono inquietanti particolari dalle dichiarazioni di Chiara Petrolini, la studentessa 21enne di Traversetolo accusata di aver ucciso due neonati e aver sotterrato i loro corpi nel giardino della sua abitazione. Come ricostruito da Alessandro Fulloni sulle pagine de Il Corriere della Sera, la ragazza lo scorso 10 settembre sarebbe stata interrogata nelle stanze della Procura di Parma e avrebbe rivelato i dettagli su ciò che è accaduto nel giardino della casa dei suoi genitori. Lo ha fatto spontaneamente con delle dichiarazioni preliminari al pm Francesca Arienti che adesso lasciano senza parole: “La scorsa volta mi avete chiesto se avevo già partorito in passato e ho risposto di no. In realtà sì. Un anno e mezzo fa, a maggio, ho partorito”. 

 

 

Anche in quell’occasione “il bambino non era nato vivo quindi l’ho sepolto nel mio giardino, come questa volta”. La ragazza ammette di aver avvolto il piccolo “con una salvietta” e di aver scavato la buca “con le mani” in “dieci minuti, non di più”. La giovane avrebbe fatto tutto da sola e senza dire niente a nessuno “perché era un periodo un po’ pesante per la mia famiglia e poi perché avevo sempre paura del giudizio della mia famiglia e delle persone – dice alla pm – c’era mia nonna che non stava bene e io l’accompagnavo sempre a fare le cure e dire una cosa così mi sembrava un peso in più”.

 

 

L’ex compagno, Samuel, secondo Petrolini sarebbe stato all’oscuro di tutta la vicenda e non avrebbe avuto nessun coinvolgimento. Ma perché la giovane avrebbe ammesso tutto? “È giusto che io racconti”. Un’ammissione arrivata anche a seguito del ritrovamento da parte degli investigatori del primo neonato sepolto in giardino vicino al secondo. Sui resti del bimbo partorito nel maggio 2023 sono ancora in corso gli accertamenti del Ris, il cui esito è atteso a giorni. E la domanda a cui vogliono rispondere gli inquirenti è se sia stato ucciso o se sia nato morto, come detto da Chiara nell’interrogatorio fiume dello scorso settembre. La ragazza ha descritto il parto che sarebbe “avvenuto di notte, in camera mia. I miei non c’erano, non ricordo dove fossero andati. Quel giorno non ero andata dal bambino – Petrolini lavorava come babysitter – perché avevo mal di schiena e non mi alzavo dal letto”. Il parto è stato breve e quando è nato “ho provato a scuoterlo per vedere se respirava, ma era morto e allora mi è passato per la testa di metterlo nel giardino”.