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Quarta Repubblica, Cerno: per ogni buca una società fittizia. L'inchiesta di Roma

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Il voto delle elezioni regionali si intreccia con le inchieste degli ultimi mesi e il caso corruzione scoppiato a Roma sulla manutenzione stradale. Temi caldi di cui si parla nella puntata di lunedì 18 novembre di Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro su Rete 4. Tra gli ospiti c'è il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno che parte dal caso Liguria, con l'ex governatore Giovanni Toti costretto alle dimissioni dai pm e con i cittadini che alle urne hanno confermato il centrodestra. "Serviva la parola mafia per intercettare a lungo Toti e sapendo che non aveva fatto niente non potevi intercettarlo 20 minuti, dovevi intercettarlo 4 anni - commenta Cerno - E per farlo doveva comparire la parola mafia. Quindi sono andati a cercarla da tutte le parti e l'hanno trovata, il resto ha sancito il permesso di entrare nella vita di Toti". 

 

Insomma, che una parte delle toghe faccia politica non è una novità. "Questo è un tema, e Il Tempo se ne è occupato pubblicando una mail che dimostra che c'è una parte della magistratura che fa così apposta", spiega il direttore ricordando lo scippo che scatenato una moltitudine di reazioni. Poi c'è l’inchiesta per corruzione sugli appalti pubblici a Roma, e in particolare per quelli relativi alla manutenzione stradale. "Qual è la frase più ripetuta in Italia negli ultimi anni quando uno viene a Roma? Ma quante buche ci sono...", afferma Cerno che sul fascicolo aperto spiega: "Abbiamo scoperto che a Roma ogni buca corrisponde una società fittizia...".

 

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