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Migranti, Mario Giordano punge Lilli Gruber: "L'ha capito anche lei..."

Gabriele Imperiale
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Un Mario Giordano incontenibile si scaglia contro magistrati, buonisti, ‘accoglioni’ dell’accoglienza, e tira in ballo anche Lilli Gruber. Il conduttore televisivo Mediaset di Fuori dal Coro per presentare la nuova puntata del suo programma, ha chiesto a gran voce “Ma noi siamo proprio condannati all’invasione?”. La risposta se l’è data da sé facendo un editoriale in cui non ha risparmiato proprio nessuno. “Siamo condannati all'invasione. Basta con le frontiere, i confini: porte aperte a tutti. Chiunque può venire – esordisce Giordano – 8 miliardi di persone possono venire nel nostro paese e prenderselo. E non si può espellere nessuno”. 

 

Torna poi sulle polemiche delle ultime ore sui tweet di Elon Musk: “Non avevamo bisogno che ci fosse il miliardario americano a dire quello che è chiaro a tutti. Al di là delle polemiche politiche, al di là dei cavilli, lo Stato sicuro\non sicuro, quello che sta succedendo è che sentenza dopo sentenza si sta stabilendo che in questo paese chiunque può venire e non si può espellere nessuno”.

Dopo i magistrati è la volta di quelli che definisce ‘accoglioni dell’accoglienza’: “L’istituto sacro dell'accoglienza – sottolinea il giornalista – Una cosa sacra invece viene svilita. Viene usato come un grimaldello per distruggere gli stati in nome di questa nuova utopia. L'utopia del mondo senza frontiere, senza muri, senza barriere. Un'utopia che ci condanna all'invasione”.

A sostegno della sua tesi, cita le aggressioni ad Amsterdam contro i tifosi israeliani dopo la partita Ajax-Maccabi Tel Aviv: “Sono tutti arabi, immigrati, di prima o di seconda o terza generazione, islamici, estremisti islamici – spiega – Qui non c'è nessun olandese antisemita. Qui ci sono degli islamici estremisti. Questo è il gigantesco problema dell'Europa: abbiamo lasciato le nostre città nelle mani degli estremisti islamici”.
Il giornalista non ha freni e cita un altro caso di cronaca, quello del professore francese Samuel Paty, ucciso e decapitato da un estremista islamico: “Se vogliamo parlare di multiculturalismo, venite in Francia, dove in questi giorni si è aperto il processo… Quattro anni fa, venne ucciso il professor Samuel Paty perché disse no alla sharia scuola, perché amava la libertà. Eccolo il multiculturalismo, è questo il multiculturalismo”. 

 

Giordano poi si rivolge ai ‘buonisti’: “Quando sento ‘abbattiamo i muri’ – dice amareggiato – io i muri li voglio costruire, voglio costruire dei giganteschi muri. Pensateci: tutte le civiltà sono nate attorno ai muri. La grande muraglia, le mura delle città, il Vaticano del Papa che dice ‘abbattiamo i muri’ sta tra le mura del Vaticano. A casa quando rientro la sera, rientro tra le quattro mura di casa mia e se qualcuno me le abbatta io mi arrabbio”.

 

 

“L'ha capito anche Lilli Gruber – dice mostrando un spezzone di Otto e Mezzo in cui la conduttrice esprime il suo pensiero riguardo il fenomeno migratorio – È evidente che le porte aperte a tutti non se lo può più permettere nessuno. Ora io non so se questo l'abbia detto perché poche ore prima è stata rapinata mentre faceva ginnastica a Villa Borghese, non lo so. Però se l'ha detto anche Lilli Gruber, allora, cari magistrati, cari buonisti, cari ‘accoglioni’ dell'accoglienza, lo volete capire che noi non vogliamo essere condannati all'invasione?”.

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