Musk, da Piero Pelù a Elio e le Storie Tese i compagni famosi lasciano “X”
Il sodalizio politico tra Donald Trump ed Elon Musk, suggellato dalla vittoria del primo alle presidenziali USA e dalla nomina del secondo a capo del nuovo dipartimento per l'efficienza governativa, ha destato un putiferio fra i loro detrattori, culminato in una drastica decisione. In tutto il mondo, sempre più utenti della piattaforma social X – già Twitter, di proprietà di Musk – stanno cancellando il loro account per protesta. Tra i vip italiani, il capostipite è stato il cantante Piero Pelù, che – con la solennità di un parigino all'assalto della Bastiglia nel 1789 – ha dichiarato: «Viste le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da E. Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma X di sua proprietà». Un segnale di dissenso civile nei confronti di chi «sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche». Più laconico, l'addio del compositore e direttore d'orchestra Nicola Piovani: «È arrivato il momento di uscire». Ma solo mille dei suoi quasi 28mila follower hanno dato riscontro con un like.
Frizioni tra Musk e Mattarella sui magistrati. Ma Meloni fa tornare la pace
Sempre in àmbito musicale italiano, anche Elio e le storie tese abbandonando X, a loro avviso «ormai sempre più simile a una cloaca». Il gruppo ritiene Elon Musk «un pericolo per la democrazia e la libertà» e non ha «intenzione di continuare a far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda». Stessa decisione per l'europarlamentare Sandro Ruotolo, componente della segreteria del Pd, che lascia X «a malincuore», dispiaciuto per gli oltre 70mila seguaci, «ma le ultime prese di posizione del signor Musk contro i magistrati, il suo rapporto stretto con Giorgia Meloni e il suo ruolo politico nell'amministrazione Trump» gli «impediscono di continuare a essere presente su X».
Si può dire che io sto con Musk?
Spostandoci all'estero, anche la testata The Guardian ha ceduto ai proclami altisonanti che ricordano un po' quelli di Pancina78 che lascia la chat whatsapp delle mamme dell'asilo Fiordaliso. «Pensiamo che i vantaggi di essere su X siano ormai minori degli svantaggi e le nostre risorse potrebbero essere meglio spese promuovendo il nostro giornalismo altrove». Deplorando altresì «i contenuti disturbanti promossi dalla piattaforma, tra cui teorie del complotto di estrema destra e razzismo». E ancora: «X è un social media tossico che il suo proprietario Elon Musk ha utilizzato per plasmare il discorso politico». Ricordate Taylor Swift, la sedicente grande influencer della campagna elettorale americana a favore di Kamala Harris che invece a conti fatti non ha influenzato un bel niente? Ebbene, i suoi fan stanno disertando in massa X spostandosi sulla piattaforma Bluesky, che nelle ultime ore ha acquistato oltre 700mila nuovi utenti migrati lì per protesta contro la vittoria del duo Trump-Musk. Scelta diametralmente opposta per Chiara Geloni, già direttore della web Tv del Pd YouDem: «No, non chiuderò il mio profilo su questo social. Non lo pago, non guardo le pubblicità, cerco quello che mi serve e m'interessa, dico quello che voglio, ignoro i post del buzzurro. Sono io che uso lui, non lui che usa me. Finora». Amen.