L'aria che tira, Vannacci: ecco come Trump "farà gli interessi dell'Europa"
È vero, ancora non è stato “formalmente eletto”, per quello bisognerà pazientare fino al collegio elettorale del 17 dicembre. Tuttavia, l’era Trump 2.0 è già cominciata da una settimana. La macroscopica vittoria sulla candidata democratica Kamala Harris si è ripercossa anche nei sondaggi nostrani, che hanno visto un impennarsi del consenso per Giorgia Meloni e i suoi. Non può che essere soddisfatto dell’esito delle urne statunitensi anche il generale Roberto Vannacci, che da Bruxelles ha fatto sapere di essere “assolutamente contento della vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti”. Per una ragione, se vogliamo, puramente egoistica: “Ritengo che questo faccia anche gli interessi dell’Europa”, ha dichiarato ai microfoni di L’Aria che Tira, trasmissione di La7 condotta da David Parenzo. E’ evidente che a livello di geopolitica internazionale sarà ardua impresa replicare i disastri dell’amministrazione di Joe Biden, che fino al prossimo 20 gennaio – data prevista per l’Inauguration Day – siederà ancora alla Casa Bianca.
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“Una delle prime cose che ha detto Trump è che vuole far finire due guerre, che sono proprio ai confini dell’Unione europea”, ha ricordato l’eurodeputato della Lega, che poi ha proseguito nella sua analisi: “E’ una notizia bellissima per l’Ue, che invece ha ereditato questa instabilità da una gestione a trazione social-democratica”. Il generale, d’altronde, ne ha esperienza: “Guerra equivale a povertà, morte e distruzione. Quindi stroncarle significherebbe anche una migliore economia l’Europa, che paga questi conflitti e lo farà sempre di più”. Vannacci ne ha anche per la presidente della Commissione europea Ursula Von der Layen, e tutti quei partiti che in Europa vogliono costringerci a una “guerra a oltranza”. L’elezione di Trump, secondo lui, va controcorrente rispetto a tali prese di posizione. A quel punto è intervenuto Parenzo, che ha tenuto a precisare un altro punto di vista: “Forse la Von der Layen non vuole una guerra a oltranza, ma semplicemente che l’Ucraina non diventi una succursale della Russia”. Ancora un paio di mesi e capiremo se il tycoon riuscirà a dar seguito a quanto promesso in campagna elettorale, intavolando delle trattative proficue tanto in Ucraina, quanto intorno alla tragica situazione mediorientale.