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Giubileo e "furbetti"? Cerno: "Impennata dei prezzi". Qual è la "trappola"

Aumenti in vista per una stanza in hotel, scontrini da incubo e impennata di prezzi in bar e ristoranti. Chi sono i "furbetti" del Giubileo? A Il Caffè di Radio1 lo ha spiegato il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno. L'invenzione di Bonifacio VIII, in realtà, è legata a un fenomeno "che ha molto poco di spirituale, che è molto terreno". "Centinaia di negozi stanno chiudendo e stanno aprendo grandi catene di street food. Che cosa faranno? Perché improvvisamente Roma è un magna magna di strada? Il Giubileo attirerà milioni di turisti, turisti non di fascia alta ma medio-basso e quindi bisognerà nutrirli", ha spiegato. 

 

 

Il primo allarme, ha continuato Cerno, "sarà l'impennata dei prezzi dei beni di primo consumo" come "un panino, l'acqua, la bibita". Qual è, dunque, il possibile scenario? "Immaginiamoci questi milioni di pellegrini verso le porte sante fermarsi a porte più profane e sentirsi chiedere 20 o 25 euro per un pasto in piedi, veloce, che normalmente costerebbe meno della metà". Molti furbetti sfrutteranno l'Anno Santo "per fare i soldi e non per fare accoglienza". Un'idea, quella di imbrogliare tutti coloro che arriveranno a Roma, "che è radicata nella storia". 

 

 

Il Giubileo è "l'apertura di Roma al mondo" ma anche il "cul de sac, la trappola", ha spiegato il direttore de Il Tempo. Il motivo? "Una volta che sei arrivato in centro, poi devi comportarti da uno che è chiuso nel centro di Roma. Se l'idea è quella che tutti alzano i prezzi, anche chi non ha questo come obiettivo sarà costretto a farlo. Come sta succedendo in Occidente, l'impennata supera l'inflazione. Puoi avere due atteggiamenti: tenerti un po' più basso oppure dire 'Ma tanto da noi rimangono per pochi minuti' e diventa un grande salasso", ha concluso.