AstraZeneca, arrestato il presidente della filiale cinese. La rabbia di Rizzo: “Profitto ad ogni costo"
AstraZeneca ha annunciato mercoledì scorso che il suo presidente per la Cina, Leon Wang, è stato arrestato dalle autorità cinesi. Due settimane fa la casa farmaceutica anglo-svedese aveva dichiarato che Wang era sotto inchiesta e che l'azienda avrebbe collaborato con le autorità. Wang lavora per l'azienda da più di dieci anni. Secondo un rapporto di Yicai, decine di alti dirigenti del produttore di farmaci in Cina potrebbero essere coinvolti nel più grande caso di frode assicurativa nel settore farmaceutico del Paese degli ultimi anni. Mercoledì, però, AstraZeneca ha dichiarato che, a sua conoscenza, il caso di frode assicurativa non coinvolgeva alcun dirigente di AstraZeneca. In precedenza era stato riferito che le autorità cinesi avevano convocato i funzionari di AstraZeneca per un'indagine su sospette frodi alle assicurazioni mediche da parte dei suoi dipendenti e avevano ordinato al produttore di farmaci di rafforzare le sue attività di marketing. Ma l’azienda poi ha dichiarato che l'indagine in corso è iniziata tre anni fa e inizialmente ha coinvolto un numero ridotto di dipendenti. In seguito la situazione si è aggravata e circa 100 ex dipendenti sono stati condannati al carcere. L'indagine riguarda le vendite del farmaco di successo Tagrisso, contro il cancro ai polmoni. Le vendite del farmaco sono state molto alte in Cina, dove i tassi di cancro ai polmoni sono elevati a causa dell'inquinamento atmosferico e della prevalenza del fumo.
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La notizia, per nulla diffusa in Italia, ha fatto arrabbiare Marco Rizzo, Coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare: “PERCHÉ QUI NESSUNO NE PARLA? Arrestato il Presidente di AstraZeneca Cina, Leon Wang. Acclarata la costrizione a manomettere referti medici di pazienti per vendere più farmaci. Profitto ad ogni costo. In Cina lì arrestano. In Italia li proteggono”.
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