Otto e mezzo, “modi e maniere quasi irrazionali”. Da Braidotti l'assalto a Meloni e Trump
Rosi Braidotti lancia la suggestione: Donald Trump potrebbe ‘melonizzarsi’, mentre Giorgia Meloni si è già ‘trumpizzata’. La professoressa emerita presso l’Università di Utrecht ha infatti analizzato e confrontato i due leader, tessendo una descrizione del tutto inedita del presidente del Consiglio e del rieletto presidente degli Stati Uniti. Chiamata da Lilli Gruber nel suo Otto e Mezzo su La 7 a rispondere alla domanda “Giorgia Meloni quanto si trumpizzerà?”, la filosofa ha già dato Meloni per ‘trumpizzata’: “Il suo modo di governare è sempre stato molto influenzato dai manuali che Steve Bannon già nel lontano 2018 aveva scritto per l'internazionale dei sovranisti – ha esordito nel suo intervento, ricordando il ruolo dell’ex capo stratega del primo mandato Trump questa miscela di iper-nazionalismo, valori conservatori, Dio, Patria e Famiglia, e al tempo stesso una grande alleanza col capitale”.
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Una miscela che per Braidotti sarebbe esplosiva perché “se sei ipernazionalista e difendi gli interessi del tuo popolo o della tua gente, si arriva immediatamente a protezionismi, ai famosi dazi di cui parla tantissimo il nostro Presidente americano – spiega – quindi ci sono dei punti di tensione potenziali e i sovranisti li risolvono dandosi dei nemici comuni”.
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Altro fattore fondamentale per cui la leader di Fratelli d’Italia sarebbe già sulla strada del trumpismo è ‘l'affettività’, cioè “legare la gente a sé in modi e maniere che sono quasi irrazionali”. Tratto, dice Braidotti, condiviso e già emerso nell’elezione di Trump “questo rapporto diretto al capo e alla capa, da una parte sfruttando le paure, i timori, anche il rancore, le frustrazioni della gente, dall'altra parte con un lavoro completo quasi di intimità, di confessioni pubbliche, le vediamo sempre con la Meloni, che lega la gente direttamente a lei”. Infine la filosofa parla di Trump, completando la sua analisi: “Trump è un misogino, un sessista, una persona che è stata condannata per violenze sessuali – spiega –. Spero che la presenza di una leader forte come la Meloni, lo faccia un po' orientare nella norma della decenza e spero in questo senso che sia lui a ‘melonizzarsi’ e non la Meloni che diventi più come questo predatore ignobile”.