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Raimo, l'intervista a Cruciani: “Contrario alla sua punizione. Farne una vittima è un terribile errore”

Christian Campigli
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«Trasformare Christian Raimo in una vittima è stato un errore terribile. Io sono assolutamente contrario alla sua punizione». Giuseppe Cruciani non si smentisce mai e sulla sospensione di tre mesi dall’insegnamento del prof candidato alle elezioni europee da Avs, si schiera dalla parte della libertà di espressione.

Che idea si è fatto di questa decisione, diretta conseguenza di alcune frasi pronunciate da Raimo e riferite al ministro Giuseppe Valditara, come «bersaglio debole da colpire» e come «la Morte Nera di Star Wars».
«Sono per la libertà. Sempre e comunque. Anche quando chi parla usa termini rudi. Raimo ha tutto il diritto di esprimere le sue opinioni anche se travalicano quel limite dettato dal sentire comune. Certo, ha usato espressioni crude, ma resto della mia: tutto andava fatto, tranne punirlo e farlo diventare una vittima».

Gli esponenti della sinistra italiana puntano il dito contro il ministro e parlano di censura. Sono convinti vi siano state pressioni a livello politico. Hanno ragione?
«La decisione non è stata presa dal Governo, da Giorgia Meloni o da Valditara, come alcuni esponenti della sinistra stanno cercando di far credere. Io non sono un esperto in materia, ma so che si tratta di una decisione di un ufficio predisposto a decidere in casi simili. La sinistra sbaglia ad attaccare Valditara, anche perché immaginarsi tutti gli uffici scolastici, i provveditorati proni e sull’attenti di fronte ad un eventuale input del ministro è assolutamente lontano dalla realtà. Si tratta, ovviamente, mi organismi indipendenti dal potere politico ed autonomi».

 



La sinistra, da sempre, considera la scuola un proprio regno. Cosa sarebbe capitato si fossero invertite le parti e un insegnante di destra avesse criticato un ministro progressista?
«Se un professore di destra avesse usato termini simili relativamente ad un ministro di sinistra sarebbe stata chiesta la defenestrazione e la cacciata. Quindi chi è causa del suo mal pianga se stesso. Oggi la sinistra non può gridare allo scandalo. La libertà deve valere a priori, o sempre o mai, non quando fa comodo. Anche perché, per anni, gli insegnanti che hanno provato a raccontare, ad esempio, la storia in modo più oggettivo e diverso da quello imposto dal politicamente corretto sono stati esposti al pubblico ludibrio. Professori con sensibilità di destra, per anni, sono stati schiacciati dalla sinistra e dai sindacati».

Non crede che il ministro si possa essere sentito offeso?
«Sospendere Raimo per tre mesi è un errore. Non credo abbia, con le sue parole, aizzato la folla alla violenza. Se il ministro si è sentito offeso doveva rivolgersi ad un tribunale, la scuola non c'entra nulla, non si capisce perché non debba svolgere il suo lavoro. Anche perché non ha pronunciato quelle parole in un’aula, di fronte a degli studenti. Contesto alla radice la ricostruzione di questo dirigente, tale Sabatini, direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Non è lei che deve dire cosa è o cosa non è una critica costruttiva».

 

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