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Otto e mezzo, levata di scudi di Severgnini dopo la vittoria di Trump: “Ha tendenze autoritarie”

Gabriele Imperiale
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“Può essere una decisione pericolosa. Lui vuole fare l'autocrate e poi non ci riesce? Speriamo”. Beppe Severgnini dice la sua sulla rielezione di Donald Trump e lo fa, come sempre, senza peli sulla lingua, definendo il nuovo inquilino della Casa Bianca “collerico, anziano e totalmente imprevedibile”. Ospite di Otto e Mezzo su La 7 e di Lilli Gruber, l’editorialista de Il Corriere della Sera è stato durissimo: “Gli americani hanno voluto lui – esordisce il giornalista – un uomo che ha evidenti tendenze autoritarie. L’ha detto chiaramente. Ha detto ‘voglio deportare 20 milioni di persone’, ‘perseguirò i miei avversari politici usando la magistratura e caccerò tutti quelli che mi ostacolano nel governo federale’, ne ha dette tante di queste cose qui, anche più gravi”. Secondo Severgnini, la scelta del popolo americano è arrivata per “una grande rabbia che hanno generato le tre ‘I’, l’inflazione, l'immigrazione e l'improvvisazione di Kamala Harris che non ha avuto il tempo materiale di costruire una campagna perché Biden, gravissimo errore, ha aspettato di essere cacciato via”. 

 

 

Scelta dell’elettorato statunitense che, secondo il giornalista, ha un altissimo rischio: “Ci siamo messi su una strada molto pericolosa per i prossimi quattro anni, che ha due strapiombi e c'è un guidatore collerico, anziano e totalmente imprevedibile”. Il motivo per lui è presto spiegato: “Nel discorso della vittoria ha detto di voler dare incarichi sulla sanità a un signore che si chiama Robert Kennedy Junior, che è un estremista no-vax. Questo è l'esordio del Presidente”. 

 

 

Severgnini conclude il suo intervento con un suo personalissimo augurio: “L’America ha deciso e si rispetta la decisione, però può essere anche una decisione pericolosa. Lui vuole fare l'autocrate, poi non ci riesce? Speriamo”.

 

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