Otto e mezzo, levata di scudi di Severgnini dopo la vittoria di Trump: “Ha tendenze autoritarie”
“Può essere una decisione pericolosa. Lui vuole fare l'autocrate e poi non ci riesce? Speriamo”. Beppe Severgnini dice la sua sulla rielezione di Donald Trump e lo fa, come sempre, senza peli sulla lingua, definendo il nuovo inquilino della Casa Bianca “collerico, anziano e totalmente imprevedibile”. Ospite di Otto e Mezzo su La 7 e di Lilli Gruber, l’editorialista de Il Corriere della Sera è stato durissimo: “Gli americani hanno voluto lui – esordisce il giornalista – un uomo che ha evidenti tendenze autoritarie. L’ha detto chiaramente. Ha detto ‘voglio deportare 20 milioni di persone’, ‘perseguirò i miei avversari politici usando la magistratura e caccerò tutti quelli che mi ostacolano nel governo federale’, ne ha dette tante di queste cose qui, anche più gravi”. Secondo Severgnini, la scelta del popolo americano è arrivata per “una grande rabbia che hanno generato le tre ‘I’, l’inflazione, l'immigrazione e l'improvvisazione di Kamala Harris che non ha avuto il tempo materiale di costruire una campagna perché Biden, gravissimo errore, ha aspettato di essere cacciato via”.
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Scelta dell’elettorato statunitense che, secondo il giornalista, ha un altissimo rischio: “Ci siamo messi su una strada molto pericolosa per i prossimi quattro anni, che ha due strapiombi e c'è un guidatore collerico, anziano e totalmente imprevedibile”. Il motivo per lui è presto spiegato: “Nel discorso della vittoria ha detto di voler dare incarichi sulla sanità a un signore che si chiama Robert Kennedy Junior, che è un estremista no-vax. Questo è l'esordio del Presidente”.
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Severgnini conclude il suo intervento con un suo personalissimo augurio: “L’America ha deciso e si rispetta la decisione, però può essere anche una decisione pericolosa. Lui vuole fare l'autocrate, poi non ci riesce? Speriamo”.