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Usa, la sconfitta della cultura woke. Cerno: "Gli americani non si sono fatti fregare"

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Il grande ritorno di Donald Trump. Gli Stati Uniti si tingono di rosso, il colore dei repubblicani, e Kamala Harris esce sconfitta dalle elezioni presidenziali 2024. Quanto ha pesato, sul voto, il politicamente corretto dei democratici? Questo è stato l'interrogativo che Stefania Cavallaro, per iniziare l'edizione delle 19 del Tg4, ha posto a Tommaso Cerno. "Ha pesato perché è un modo per schivare il popolo. La vittoria di Trump è una vittoria da qualunque parte la guardi. Con quale combustibile vince Trump? Non con la violenza o con tutta questa confusione culturale che si fa con l'iper-democrazia americana. Vince con il carburante della democrazia originaria: il popolo che lo vota", ha spiegato il direttore de Il Tempo. 

 

 

"Gli altri", ha invece fatto notare Cerno, "ripetono parole prive di significato reale. Là su, nell'Olimpo del woke, è tutto bello, è tutto futuro. Poi, appena appoggi i piedi sull'America della realtà, è semplicemente una bugia". La democratica Kamala Harris "l'ho sempre vista come la vice fantasma di Joe Biden, che era stata mostrata in campagna elettorale contro Donald Trump quattro anni fa, era scomparsa dalla scena politica e che è stata ritirata fuori tra molti mugugni quando Biden ha palesato all'America che non sarebbe stato in grado di continuare".

 

 

Quali sono le cause della debacle dei dem? "Sono convinto che abbia pesato Kamala, questo tipo di evanescenza, questo utilizzo della donna, dell'etnia per camuffare un vuoto di programma dei democratici. Quel 'Yes, we can' è finito, è in un altro pianeta", ha scandito il direttore, che poi ha detto di più: "Io penso che Biden, se non fosse stato così incapace di affrontare l'America quotidianamente, avrebbe preso più voti di lei. Gli americani non si sono fatti fregare da questo fumogeno. Nelle democrazie tu racconti una storia, ma chi vota, vota nella realtà". 

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