Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Le Iene, l'ammissione di Boccia: “Ecco perché ho deciso di sputtanare Sangiuliano”

Marco Zonetti
  • a
  • a
  • a

Bel colpo delle Iene sul caso Boccia-Sangiuliano. Nel servizio di ieri sera realizzato da Alessandro Sortino, lo show di Italia1 ha inanellato diverse esclusive con tanto di chat e clip audio inedite. In merito al ferimento di Gennaro Sangiuliano la notte fra il 16 e il 17 luglio a Sanremo, è stato svelato che, nella cittadina ligure, l’allora ministro e Boccia erano seguiti da due paparazzi, Max Scarfone e Alex Fiumara. Avvisati da un’anonima informatrice «dall’accento romano» che li mise al corrente di «uno scoop, enorme, pazzesco» con cui avrebbero fatto «i soldi». Lo scoop era che «Il ministro Sangiuliano ha l’amante», la quale «avrebbe assunto un ruolo nelle stanze del Ministero e darebbe fastidio a qualcuno». «Una donna che è dentro il Ministero dove lui lavora, che sta mettendo in difficoltà molte persone perché fa come vuole all'interno degli uffici. Noi abbiamo provato a fermarla in tutti i modi, non c'è verso, adesso la diamo in pasto alla stampa, così vediamo se si ferma». Incalzato da Sortino, il paparazzo si è detto convinto che dietro la voce si celasse qualcuno interno al Mic, secondo cui la situazione stava «mettendo in difficoltà anche gli uomini della scorta».

 

 

A Sanremo i paparazzi si accorgono che Sangiuliano non porta la fede, ma che in albergo lui e Boccia dormono in camere separate. Al mattino alle 7.30, tuttavia, li vedono uscire assieme, lei struccata e lui con uno sfregio in testa assente la sera prima. Un giallo le cui conseguenze sono fotografate dallo stesso Sangiuliano con il cellulare con cover del Mic. Oltre alla ferita in testa, ha del sangue sulla guancia sinistra, apparenti graffi sul lato destro del collo, del sangue sulla mano destra. In basso incombe il lembo di una borsetta femminile. Le Iene hanno poi mostrato per la prima volta una chat nella quale Boccia avanza l’assurda richiesta al ministro di aver accesso da remoto al suo cellulare. Sangiuliano le nega tale permesso perché non sono cose che può leggere: nel suo telefono non ci sono solo messaggi privati, ma anche istituzionali. «Tipo chat ministri, per le quali s’impone riservatezza. Sindaci, presidenti di regione etc».

 

 

A proposito di sindaci, Sortino ha intervistato il primo cittadino di Pompei Carmine Lo Sapio, il quale ricorda Boccia come parte effettiva dello staff del ministro. Lo Sapio è colui che consegnò la famigerata chiave d’oro di Pompei a Sangiuliano, ora desaparecida. In un servizio della settimana scorsa, Le Iene avevano mostrato un documento esclusivo in cui l'ex ministro rivelava che la chiave del valore di 14mila euro fosse in possesso di Boccia, la quale però continua a negare. Mistero avvolto nel mistero. Il colloquio delle Iene con Pasquale Aliberti, primo cittadino di Scafati, cittadina confinante con Pompei, ha offerto nuove angolazioni della storia. Aliberti è fratello di Nello Aliberti, che avrebbe avuto una relazione con Boccia e che, in un'intervista alla Verità, ha rivelato che la donna avrebbe finto con lui una gravidanza. Il sindaco Aliberti ha fatto ascoltare a Sortino vari audio in cui Boccia nega la sua relazione con Sangiuliano, «neanche un bacio». Categorici dinieghi che stridono però con le chat contenute nell’esposto dell'ex ministro, nelle quali Boccia gli comunicava di essere incinta di lui. In un’altra clip si sente Boccia dire: «E io mi sono sentita amareggiata quando lui mi ha tolto l’incarico e quindi ho deciso di sputtanarlo perché non avevo avuto quello che volevo e quindi l’ho sputtanato». Sortino precisa che l’audio ascoltato non è integrale, e non si può essere certi che la donna stia riferendo cosa l’abbia spinta davvero a comportarsi così o se invece stia riportando soltanto un’intenzione attribuitale da altri. Resta il fatto che, dopo la puntata delle Iene di ieri, la vicenda già ingarbugliata ha assunto tratti ancor più sconvolgenti.

 

Dai blog