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Ilaria Salis incontra Patrick Zaki, comizio nell'aula occupata: "Se cade l’immunità..."
Ilaria Salis prosegue nel suo tour "antifascista" con Zerocalcare. Stavolta ha fatto tappa a Bologna, dove nell’aula universitaria occupata di via Zamboni, ha incontrato anche Patrick Zaki, l’egiziano liberato dal governo Meloni lo scorso anno. C’era anche la vicesindaca di Bologna Emily Clancy. Ovviamente Salis ha voluto perorare ancora una volta la sua causa: «Se cade l’immunità rischio un nuovo arresto», ha detto alla platea di 400 persone venute ad ascoltarla. La presenza di Salis nel capoluogo della regione Emilia Romagna ha scatenato anche delle polemiche.
Azione Universitaria, infatti, ha fatto notare che l’evento era organizzato dal collettivo universitario CUA nei locali occupati abusivamente di via Zamboni 38 nella facoltà di Lettere. «Riteniamo molto grave che locali dell’Università e di tutti gli studenti vengano utilizzati abusivamente come cassa di risonanza, con il rischio di legittimare un’occupazione non autorizzata attualmente in corso», hanno scritto i militanti dell’associazione universitaria di destra. A dire il vero, c’è una certa coerenza almeno in quanto fa Salis. Per lei che anni fa ha occupato un immobile abusivamente, è naturale partecipare ad eventi organizzati in luoghi occupati.
Non è la prima volta che Salis chiede urbi et orbi che non le sia tolta l’immunità. Lo ha fatto anche recentemente al parlamento europeo, dove è stata eletta grazie alla candidatura blindata assicuratale dal duo Fratoianni-Bonelli dopo la detenzione in Ungheria accusata di aver aggredito due manifestanti neonazisti. In quell’occasione, ha detto: «Rischio fino a 24 anni di carcere in un Paese in cui non ci sono le condizioni minime per un processo equo. Io voglio difendermi all’interno di un processo che sia giusto ed equo, che non può svolgersi in Ungheria, e ne abbiamo avuto ampie prove. I continui attacchi contro di me, evidentemente pretestuosi, hanno la finalità di impedirmi di svolgere il mio mandato».
Di diverso avviso il primo ministro ungherese Viktor Orban, il quale proprio a Strasburgo il 9 ottobre scorso ha spiegato: «Trovo assurdo che qui al Parlamento Europeo, alla plenaria, dobbiamo ascoltare tutti insieme un intervento sullo Stato di diritto che abbiamo sentito dall’onorevole Ilaria Salis, che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche sulle strade di Budapest. E qui parla di Stato di diritto: non è assurdo?».