imperi immobiliari

Re Carlo e William, bufera sui guadagni segreti: l'inchiesta choc finisce in Parlamento

Alessandra Zavatta

Re Carlo e il principe William guadagnano milioni affittando terreni e palazzi a scuole, ospedali, prigioni, enti di beneficenza. Cinquanta milioni l'anno per la precisione. Tanto frutterebbero i ducati di Lancaster e Cornovaglia. Secondo un'indagine condotta da Channel 4 e del Sunday Times gli imperi immobiliari del sovrano d'Inghilterra e dell'erede al trono "stanno sottraendo milioni di sterline a enti pubblici a corto di liquidità, tra cui il Servizio sanitario, le scuole statali e le carceri". Nei ducati di Lancaster e Cornovaglia, esenti da tasse sulle attività commerciali e utilizzati per finanziare lo stile di vita e il lavoro filantropico della Famiglia Reale, sono oltre 5.400 le locazioni. Un accordo della durata di 15 anni vedrà Guy's e il trust ospedaliero di Londra versare 11,4 milioni di sterline per ricoverare la flotta di ambulanze elettriche in un magazzino di proprietà del Ducato di Lancaster, la tenuta che appartiene ai monarchi da 750 anni.

 

 

 

Re Carlo guadagnerà quest'anno 28 milioni di sterline dai parchi eolici: il Ducato conserva infatti il diritto feudale di far pagare per tutto ciò che lo attraversa, quindi anche i cavi che dalle turbine lungo la costa portano l'energia elettrica alle città. Il Ducato di Cornovaglia, la tenuta del principe William, ha invece firmato un accordo da 37 milioni di sterline per affittare la prigione di Dartmoor per 25 anni al Ministero della Giustizia. Ministero che sarà responsabile di tutte le riparazioni nonostante il carcere sia al momento vuoto a causa degli elevati livelli di gas radon che fuoriescono dal terreno. La tenuta possiede anche Camelford House, un palazzo sulle rive del Tamigi, che ha fruttato almeno 22 milioni di sterline dal 2005 dagli affitti saldati dagli inquilini e dagli enti di beneficenza che vi risiedono. Il Ducato di Cornovaglia ha fatto pagare alla Royal Navy più di un milione di sterline per usare moli e ormeggiare navi da guerra. Fa pagare pure l'esercito per il centro di addestramento di Dartmoor, che è in funzione dal 1800. 

 

 

 

Dartmoor, nel cuore del Devon, è la più grande proprietà terriera del Ducato. La maggior parte delle aree sono della Corona dal 1337. Ci sono anche una cinquantina di abitazioni su quei terreni, ventuno fattorie, cinque pub e quattro hotel. Tutti versano l'affitto al principe William. Pagano pure i pescatori, per avere la licenza e catturare trote e salmoni nei fiumi del Parco nazionale che ricade, per una vasta fetta, nei confini del Ducato. "Nella gestione di Dartmoor - riporta il sito Internet della Corona - il Ducato si sforza di trovare un equilibrio tra gli obblighi commerciali e la tutela dell'ambiente". A quanto pare però gli "obblighi commerciali" sembrano prevalere. "Il Ducato - riporta The Sunday Times - ha anche guadagnato seicentomila sterline dalla costruzione di una stazione dei pompieri e sta per incassarne altre seicentomila da contratti di locazione stipulati con sei scuole statali". Le tenute reali hanno inoltre accordi con società minerarie.

 

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L'indagine condotta dai media ha spinto a chiedere un'inchiesta parlamentare. Re Carlo e il principe William pagano l'imposta sul reddito sui profitti derivanti dalle proprietà dopo che sono state dedotte le spese aziendali, ma entrambi si rifiutano di dire quanto effettivamente versano allo Stato. I critici sostengono che "le tenute godono di un vantaggio commerciale rispetto ai rivali perché sono esenti dall'imposta sulle società e da quella sulle plusvalenze". La baronessa Margaret Hodge, ex presidente del Comitato per i conti pubblici della Camera dei Comuni, ha affermato che i ducati dovrebbero almeno versare l'imposta sulle società. All'indagine, che ha sollevato proteste in Gran Bretagna, il Ducato di Lancaster si è limitato a far sapere che: "Sua maestà il re paga volontariamente le tasse su tutte le entrate ricevute".