Boccia "triste e solitar" si sfoga sui social: "Ho la tachicardia, assediata dai media"
Ricomparsa in tv per la terza volta in poche settimane, l'imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia ha fatto precedere la sua epifania con un lungo sfogo sui social. Una confessione accorata che stride con l'immagine spavalda e indomita che ha sempre voluto dare di sé fin dallo scoppio dell'affaire del Mic che ha portato alle dimissioni l'ex ministro Gennaro Sangiuliano.
«Prima di apparire in video» scrive Boccia, «ritengo opportuno comunicare il mio stato d'animo, la profonda tristezza che mi pervade, sentimenti che mai auguro ad alcuno di provare». E illustra: «Sono da tempo catapultata in un insostenibile processo mediatico sulla mia persona, sulla mia vita privata, in modalità tali da distruggere la mia vita relazionale, il mio lavoro e la mia onorabilità di donna».
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E ancora: «Scrivo proprio per rispetto della donna Maria Rosaria, che mai ha messo in campo la propria vita privata, mai ha raccontato di questioni che sono di esclusivo rilievo personale, mai ha giudicato alcuno o si è rivolta al prossimo in malo modo». La lite con Sangiuliano documentata nelle chat, con tanto di sfregio in testa del malcapitato, suscita qualche dubbio in merito, ma tant'è. «Sono perseguitata da stampa e televisioni» prosegue. «Sono affranta, sono distrutta dall'immagine di pompeiana esperta, millantatrice, influencer (mai stata tale), fredda, cinica». Quindi confessa: «Non dormo più la notte, mi agito al suono del citofono, il mio telefono cellulare è invaso da continui messaggi e chiamate, mi ritrovo giornalisti ovunque». Non solo: «Dopo aver visto l'intervista al Tg1 ho paura ad accendere la tv, dopo la perquisizione mi viene la tachicardia ogni volta che suona il citofono».
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Maria Rosaria ammette quindi di essersi «chiusa in casa» e di vivere «in un continuo stato d'ansia, tachicardia costante» e ciò nonostante di essere impossibilitata a recarsi in ospedale. «Pensate se fossi notata in un nosocomio cosa ne potrebbe derivare». Poi la frecciata a Sangiuliano: «Mi ferisce profondamente che una persona a cui voglio ancora molto bene possa pensare, dire o pubblicare (seppur non direttamente) cosa che possano ledermi nella persona, nella mia onorabilità, nella mia dignità di donna».
Boccia chiude quindi «con il sincero auspicio che il continuo battage mediatico termini, il tutto nel rispetto delle persone». Non presentarsi in tv – non potendo peraltro dire alcunché perché vincolata dall'inchiesta in corso – sarebbe un primo passo per far avverare tale desiderio.