Fuori dal coro, Giordano infilza gli spioni: "Dati a disposizione di tutti, attenzione!"
Un Mario Giordano scatenatissimo ha dato il via alla puntata di Fuori dal coro infilzando, senza esclusione di colpi, gli spioni che stanno agitando l'Italia. Il verminaio di Striano & Co all'Antimafia, il caso del bancario di Bari e, ora, la banda di hacker a Milano. I segnali sono evidenti: il mercato delle informazioni è fuori controllo ed è necessario intervenire per ostacolare gli accessi illegali ai dati riservati. "800mila dossier illegali sono pericolosi per la democrazia, per la nostra libertà. Questi di Milano riuscivano a entrare nella banca dati del Ministero dell'Interno: spiavano tutti perché c'era gente che comprava questi dossier e offriva cifre esorbitanti", ha ricordato il conduttore ai telespettatori.
"Serio e concreto pericolo per la democrazia": dossieraggio, Nordio tuona
Poi il clima in studio si è surriscaldato. A finire nelle carte dell'inchiesta sulla presunta centrale di spioni di via Pattari a Milano è stata anche Carla Raineri. La sua figura emerge dagli atti come una dei committenti delle presunte ricerche illegittime, in questo caso a carico di un familiare. "Un giudice, era incaricata di tutelare i dati. Invece, andava dagli spioni", ha commentato Giordano. Quindi lo sfogo finale: "Gli spioni sono sempre esistiti, certo. Adesso, però, chiunque può farlo dal suo computer. I nostri dati sono a disposizione di tutti. I nostri dati non sono stati mai così poco tutelati. L'identità digitale, lo spid, la moneta elettronica. Siamo davvero più liberi o solamente più controllati? Attenzione".