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Report, Aldo Grasso seppellisce Ranucci: “Dileggio all'olio di ricino e inchieste raffazzonate”

Gabriele Imperiale
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“Questo giornalismo sigfridico ricorda molto metodi basati sul «dileggio all’olio di ricino»”: Aldo Grasso sotterra l’inchiesta di Report sul ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e il suo ex capo di gabinetto, Francesco Spano. La tanto “pubblicizzata inchiesta” di Giorgio Mottola – così la definisce il giornalista – non è piaciuta affatto al critico televisivo de Il Corriere della Sera che l’ha analizzata in un lungo articolo sul suo giornale.   Ricostruisce la sua genesi: “È stata preceduta da un servizio scolastico di LAB Report (una sorta di scuola di giornalismo «duro e puro» per cronisti «indipendenti e coraggiosi») su una riserva naturale di Vasto e poi da un’ottima ricostruzione di una «strage nascosta» – esordisce Grasso e spiega –. Bisognava creare l’attesa”. 

 

 

Poi il riferimento al “colpo grosso” di Sigfrido Ranucci: “Ma davvero Spano, capo di gabinetto del ministro Giuli, ha rassegnato le dimissioni undici giorni dopo aver ricevuto l’incarico per paura dell’inchiesta «Da Boccia a Boccioni»? – si domanda Grasso – E poi per cosa? Perché il suo compagno aveva una consulenza al Maxxi, tale da configurarsi come conflitto d’interessi? O c’è altro che esula dal presunto scoop di «Report»?”. A leggere queste righe sembrerebbe che per Grasso l’inchiesta non abbia svelato nulla di tanto importante e incisivo che possa spiegare le dimissioni di Spano e i timori nati dall’annuncio del servizio da parte di Ranucci su La 7.  Il giornalista poi cita anche la mostra sul futurismo e il critico d’arte Alberto Dambruoso e affossa definitivamente Report: “il racconto era così raffazzonato che era difficile capire dove andasse a parare” - scrive durissimo. 

 

 

Grasso tira poi le somme sull’inchiesta: “Ci conferma che il ministro Gennaro Sangiuliano era un pasticcione inadeguato al ruolo, che Alessandro Giuli, oltre a un passato giovanile in formazioni di estrema destra (fa rabbrividire ma si sapeva) ha una passione per la cultura esoterica (è una colpa?), e che ci sono scontri all’interno di Fratelli d’Italia”. Nulla di più secondo Grasso che chiude la sua filippica con Report con una battuta al veleno: “Questo giornalismo sigfridico ricorda molto metodi basati sul «dileggio all’olio di ricino» – e poi chiosa –. Se a LAB Report insegnano questi metodi, non si parli di servizio pubblico”.

 

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