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Salis all'attacco di Osho: la sinistra dopo Il Tempo vuole censurare la satira

Dario Martini
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Roberto Salis è un tantino allergico alla satira. Il padre della ben più celebra Ilaria, che dal carcere di Budapest è approdata direttamente al parlamento europeo (grazie alla coppia delle meraviglie Angelo Bonelli-Nicola Fratoianni, gli stessi che hanno fatto entrare Aboubakar Soumahoro alla Camera), da tempo mal digerisce le vignette fotografiche di Osho, al secolo Federico Palmaroli, pubblicate sulla prima pagina de Il Tempo. Un’allergia che qualcuno potrebbe sospettare nasconda una voglia recondita di censura.

 

Ieri la nuova puntata. Ad aprire le danze, neanche dirlo, è papà Salis su X, il quale condivide un commento di Gianni Kuperlo (account parodia del deputato del Pd): «Si va verso Osho capo di gabinetto del ministero della Cultura», in riferimento al caso di Francesco Spano, che ha da poco rassegnato le dimissioni dal dicastero guidato da Alessandro Giuli. Roberto Salis coglie l’occasione per dire la sua: «E secondo me @lefrasidiosho sarebbe proprio il massimo che questa classe politica può esprimere!».

 

La replica in dialetto romanesco di Osho non si fa attendere: «Il problema è che quella di @GianniCuperloIoPD è una battuta- invece sua figlia al Parlamento ce sta pe’ davero». Palmaroli, tra l’altro è stato bloccato da Salis su X, motivo per cui non può rispondere direttamente ai post del padre dell’eurodeputata. Il motivo? Aver sottolineato ripetutamente la grande giravolta di Roberto, trasformatosi da acceso sostenitore della destra in un militante di sinistra. Osho ci scherza su: «Probabilmente non gli è bastata l’asfaltata che gli ho dato quando ho ripreso tutti i tweet che scriveva quando era di turbodestra».

Ieri, sotto al tweet di Salis, non sono mancati i commenti esterrefatti degli utenti, la maggior parte di questo tenore: «Non essere modesto. L’apice di certa classe politica è tua figlia». Insomma, il padre dell’eurodeputata non pare apprezzare la satira, soprattutto se è indirizzata nei suoi confronti. Ma nel partito che ha portato sua figlia all’europarlamento c’è indubbiamente chi è andato oltre, come la senatrice Ilaria Cucchi che nei giorni scorsi ha presentato un esposto e una denuncia alla procura di Perugia contro Il Tempo per sapere quale sia la fonte dello scoop sulla mail di Marco Patarnello, il sostituto procuratore di Cassazione che in una discussione con colleghi giudici scriveva che l’azione politica di Giorgia Meloni è «pericolosa» più di quella di Silvio Berlusconi perché la leader di FdI non ha inchieste a suo carico. Per Cucchi la libertà di stampa probabilmente deve essere messa in secondo piano, così come Salis non riesce ad essere "sportivo" di fronte alla satira.

 

Per la precisione, non è la prima volta che Salis polemizza con Palmaroli. A dimostrazione della sua scarsa propensione all’umorismo. Lo scorso agosto, il vignettista ha risposto ad un suo commento nel quale prendeva in giro Fabio Dragoni e Lucio Malan dopo le loro parole sul caso di Imane Khelif, la pugile intersessuale diventata famosa alle Olimpiadi. Una banale discussione finita a insulti. «Senti buffone- esordiva Salis contro Osho - la tua unica ragione di esistere a questo mondo è farci ridere. Hai già fatto 20 tweet che non fanno ridere nessuno. Torna al tuo posto e facci ridere buffone». Poi, non contento, credendo forse di non esser stato abbastanza chiaro, Salis ha allegato una definizione di "buffone" trovata su internet, e ha aggiunto: «Il bello di tweettare con Osho è che gli puoi dare del buffone senza che in alcun modo lo possa interpretare come un’offesa perché lui è un buffone proprio dal punto di vista ontologico!».

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