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Gianni Letta e gli 80 anni de Il Tempo: “La nostra storia nel segno della libertà”

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Gianni Letta
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Il fondatore de Il Tempo, Renato Angiolillo,  è stato un visionario perché in questo foglio ha permesso di scrivere ai giornalisti, che subito dopo la seconda guerra mondiale, avevano perso la firma per presunte colpe mai accertate, colleghi che avevano provenienze diverse. La sua è stata un’opera di pacificazione nazionale. Come ho già ricordato una volta, nel 1954 - 70 anni fa! - partecipai al primo «decennale» a fianco di Renato Angiolillo perché ero il più giovane dei corrispondenti di provincia. Un ragazzino non ancora ventenne vicino al fondatore, voleva rappresentare il simbolo delle speranze di un giornale nuovo che sfidava quelli più antichi, via via riammessi alla pubblicazione dopo l’interruzione della guerra.

Oggi che sono un veterano, forse il decano degli ex, mi unisco volentieri alla festa degli 80 anni di un giornale che ha vinto quella sfida e si è ormai affermato tra le grandi testate italiane. Lo faccio con lo stesso spirito di allora. Mi devo scusare con il Presidente Meloni per il ritardo, ma non potevo non essere nel palazzo in cui è stata inaugurata la nuova libreria Mondadori. Proprio in quello stesso palazzo in cui lei si è cimentata per la prima volta con l’esperienza di governo.

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