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"Schlein? Poverina...". Tajani a valanga da Del Debbio: l'autogol della sinistra

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"Sono contento di ciò che abbiamo fatto. Abbiamo altri tre anni". Il leader di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani, a "4 di sera" sui due anni del governo Meloni. Il ministro degli Esteri intervistato da Paolo Del Debbio fa notare che "l’occupazione e l’export sono cresciuti, lo spread è diminuito, il ruolo internazionale dell’Italia è migliorato". Mentre è chiaro che  "il Pd si stia spostando molto a sinistra". Elly Schlein, "poverina, lei cerca di fare una campagna molto di sinistra, ma non c’è un elettorato moderato che guarda al Pd e poi le cose che dice Schlein non sono vere" sui risultati del governo, attacca Tajani.

 

Il vicepremier ne ha anche per la richiesta in Ue da parte di Pd, M5s e Avs di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia per il patto sui migranti con l'Albania. Richiesta che, se venisse accolta, si concluderebbe "con delle multe pagate dai cittadini , quindi è una scelta contro gli italiani quella che fa la sinistra". "A parte che se c'è da fare polemica la si fa in Italia e non al di là dei confini. perché dobbiamo sempre tutelare l'interesse nazionale - ribadisce Tajani - e non l'interesse della signora Ilaria Salis o del Partito Democratico", l'operazione della sinistra nel merito "è priva di fondamento". 

 

Sulla faida M5s con  Giuseppe Conte che ha annunciato che non rivvoverà il ricco contratto di consulenza a Beppe Grillo, Tajani commenta: "È una guerra civile, il loro progetto sta svanendo". E aggiunge: "Un comico fa ridere, basta che non ci fa pagare il superbonus". "Non voglio speculare sugli altri, ma quando sono progetti effimeri, senza visione, frutto di malcontento", dice ancora il leader di FI, "è il M5S che ha preso a ceffoni gli italiani con il Superbonus, sono slogan a tavolino. Noi abbiamo fatto l’esatto contrario. Abbiamo fatto tagli, abbiamo tagliato il cuneo fiscale, le tasse e l’Irpef e se andrà bene il concordato preventivo il 31 ottobre potremo fare di più con la manovra, abbassando l’Irpef dal 35 al 33%".

 

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