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Dimartedì, Storace affonda Tabacci su Open Arms: "Rispetta invece di sorridere"

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I toni si alzano in fretta a Dimartedì. Quando Giovanni Floris lancia sul tavolo del dibattito il processo Open Arms, Francesco Storace prende la parola e si rivolge direttamente a uno degli ospiti in studio, promettendo una risposta garbata: "La commistione tra potere c'è da tempo, anzi c'è il tentativo di supremazia di un potere sull'altro. Io lo vedo nel processo Salvini quando...". Il giornalista, però, non fa in tempo a finire il suo intervento perché viene disturbato da ciò che accade dall'altra parte dello studio del talk-show di La7, dove sono seduti Elisabetta Piccolotti, Alessandro Di Battista e Bruno Tabacci, appunto. 

 

 

Quando il deputato di Centro Democratico sente il nome dell'attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e intuisce che il suo interlocutore sta per affrontare il tema caldo del processo al vicepremier, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della Ong, scuote la testa e guarda verso il basso. "Ehi, non posso pronunciare la parola Salvini?", chiede Storace, dopo che il suo ragionamento è stato interrotto. Piccolotti protesta: "Sono stata in silenzio, ho fatto cenno che vorrei rispondere". 

 

 

Storace riprende la parola: "Quando Matteo Salvini rischia 6 anni di carcere, e Tabacci dovresti essere sensibile su questo, per aver fatto quello che stava scritto nel programma elettorale...". Tabacci scoppia a ridere in diretta, così come Floris, che interviene: "Eh ma se uno scrive 'ammazzo uno'...". Alta tensione in studio. "Rispetta invece di sorridere, da te non l'aspetto la risatina. Prova ad ascoltare se sei capace", sono le parole di Storace a Tabacci. "Non basta scrivere nei programmi elettorali per pensare di essere al di sopra la legge, figurati", replica il deputato di Centro Democratico. 

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