Dossier, Cerno da Giletti: ecco i bonifici che rivelano il piano per fregare Salvini
Spioni ossessionati da Matteo Salvini e dalla Lega. Come rivela Il Tempo in edicola oggi, martedì 15 ottobre, il leader del Carroccio era finito nel mirino di Pasquale Striano - il finanziere indagato per accesso abusivo alle banche dati e rivelazione del segreto in concorso con l’ex pm Antonio Laudati e tre giornalisti - e compagnia interrogante per due bonifici ricevuti dal partito. Nonostante fossero del tutto legittimi, quell’informazione fu passata ai giornalisti amici per gonfiare l'inchiesta dei "49 milioni". Il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, anticipa quanto rivelato oggi sul nostro giornale nel corso della puntata di lunedì 14 ottobre de Lo stato delle cose, il programma condotto da Massimo Giletti su Rai3. Tra gli ospiti c'è chi, come Maurizio Mannoni, parla del caso dossieraggio come un'"arma di distrazione di massa", nel senso che alcuni media ne parlano per spostare l'attenzione dall'operato del governo. E che tuttalpiù si tratta di iniziative isolate, come quella di Striano, senza struttura e mandanti. Cerno spiega che è tutto nelle carte, ossia ci sono precise e numerose "richieste di informazioni" che "poi diventano inchieste, poi diventano scandali politici, diventano indagini giudiziarie e (negli atti di Perugia, dove indaga Raffaele Cantone, ndr) ci sono ore, nomi, cognomi... L'inchiesta esiste, non stiamo parlando in generale".
“In Italia è pauroso”. Dossieraggi, Cerno smaschera il sistema
Per l'appunto, c'è il caso Lega: "Si dimostra che quando Salvini prende più voti di Berlusconi comincia sistematicamente, intorno al suo partito, un'indagine costante da parte di Striano", spiega Cerno. Cosa succede? "È dimostrato che intorno alla Lega Nord c'era stata una quantità di SOS (segnalazioni bamcarie, ndr) e di prelievi di informazioni illegali enorme corrispondente a momenti precisi della politica - spiega il direttore - Quando chiedono a Striano e a Laudati di mandare i dati che avevano preso su determinate persone, loro ne mandano solo una parte: quindi sanno di avere fatto delle cose legali e delle cose illegali". Ci sono poi i bonifici di cui scrive oggi Il Tempo e che il direttore anticipa in tv. Si tratta di una somma a favore di Salvini i cui "conti erano spiati e questi rimborsi spese, che l'inchiesta riporta nella normale algebra del partito, finiscono nel dossier dei famosi 49 milioni lasciando intendere che erano soldi che la Lega faceva sparire, questo è provato dall'indagine" così come è provato "che c'era un accordo perché venissero prelevati legalmente dei dati sensibili di un partito per dire che Salvini rubava, e questo non era vero, e lo sapevano i soggetti che avevano in mano queste carte".
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Cerno ricorda infine che il procuratore Cantone oggi "ricostruisce centinaia di questi meccanismi dove la parola cronaca, che deriva da kronos, che vuol dire tempo", nel caso dei dossier "si rovescia perché prima avviene l'estrazione dei dati, poi l'indagine e poi i fatti, e invece normalmente accadere prima i fatti, poi le indagini e poi la raccolta dei dati. Questo succedeva in Italia ogni santo giorno".