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Dritto e rovescio, il pro Pal scatena Cruciani: "La polizia ha fatto il suo dovere"

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Hanno anche l'ardire di difendere chi con pali stradali andava contro la polizia. Parliamo della manifestazione in favore della Palestina del 5 ottobre a Roma, vietata dalle autorità ma che è stata comunque messa in atto da diverse sigle antagoniste. Gli scontri hanno alimentato il dibattito pubblico per giorni, e giovedì 10 ottobre se ne è parlato a Dritto e rovescio, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4. Un giovane pro Pal parla di provocazioni insostenibili delle forze dell'ordine nel corteo non autorizzato, e Giuseppe Cruciani sbotta: "La polizia ha fatto il lavoro che doveva fare, ed ero anche contrario al fatto che avessero vietato la manifestazione, per me tutte le manifestazioni vanno garantite", spiega il giornalista conduttore de La Zanzara su Radio 24. 

Tuttavia, alla luce di quanto successo è chiaro il motivo per cui è stato vietato il corteo. "Non mi mettono i panni della Digos, lei non sa quali sono state le procedure che hanno portato al divieto della manifestazione - argomenta l'ospite di Del Debbio - Alla luce di quello che è successo evidentemente se ci fosse stato una manifestazione con 50.000 persone autorizzate" sarebbe accaduto anche i peggio. Ci sono poi le immagini dei ragazzi che fronteggiavano i poliziotti brandendo pali e segnali stradali. "Lei li ha visti questi pali di ferro o no? Erano postumi?", attacca Cruciani.

"Quando all'interno della piazza si vengono a creare certe dinamiche per cui c'è una provocazione, una parte della piazza può anche rispondere", è la giustificazione dell'attivista. "Ma di che parla, di agenti provocatori?", ribatte Cruciani. Il ragazzo spiega che si riferisce al fatto che "10.000 persone sono state chiuse all'interno di una piazza". Il giornalista non ci sta: "Ma quali chiusi, potevano fare quello che volevano". 

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