show a l’aria che tira
L’Aria che Tira, Cerno show contro tutti: “Pd? Dico quello che voglio, da sempre”
Il Parlamento in seduta comune si è riunito per eleggere un giudice della Corte Costituzionale, che manca al plenum della Consulta dal novembre 2023, quando concluse il proprio mandato la presidente Silvana Sciarra. Dopo sette scrutini andati a vuoto, l’ottavo richiede 363 voti per eleggere il giudice. L’argomento viene affrontato nel corso della puntata dell’8 ottobre de L’Aria che Tira, talk show di La7 condotto da Tommaso Cerno, dove si evidenzia che le opposizioni stanno ostacolando il voto. E Cerno sbotta: “Il Parlamento vive di queste cose qua, godono, parlano e vanno a cena dicendosi ‘Hai visto li abbiamo fregati? Scheda bianca!’. Il Parlamento italiano, non contando più un caz*o da un sacco di tempo, vive di queste cose qua. Adesso sono tutti lì a dire ‘Hai visto, li abbiamo fregati, otto volte, nove volte, dieci volte’. Si vive solo di quello. Svela le chat quel parlamentare che non conta nulla, che non esiste, che vede il mondo andare avanti e si sente figo a dire ‘Visto che casino che ho fatto’. Sai quanti ce ne sono? Il Parlamento non esiste più e quella gente vive di queste cose, è così da sempre con tutti”.
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Interviene a quel punto Angela Azzaro, giornalista dell’HuffPost, con cui si scatena un battibecco. “Il problema non è la chat dei parlamentari, il problema è la presidente del Consiglio…”, dice la giornalista. Cerno subito ribatte: “Ma sì, quello lo sappiamo, il problema è sempre la presidente del Consiglio. Io volevo parlare una volta dei chat dei parlamentari, posso? Lo sappiamo che tanto se piove è colpa della Meloni. Ma intanto posso parlare della chat dei parlamentari che mi interessa di più? Mi piace di più come argomento”. “Cerno fai parlare anche gli altri”, dice l’Azzaro, il direttore de Il Tempo tira dritto: “Stavo parlando io, sei tu che ti sei messa a dire la Meloni… Se non parli della Meloni non puoi parlare”.
È poi il turno di Giacomo Salvini, giornalista de Il Fatto Quotidiano (che oggi ha dedicato una pagina al direttore Cerno), che accende una nuova miccia con Cerno: “Ringrazio il direttore, troppa grazia, quando faceva il senatore del Pd non mi ricordo che faceva strali contro il Parlamento che non contava niente”. Cerno però lo silenzia con la verità dei fatti: “Come no? L’ho sempre fatti, mi hanno cacciato via. Non te li ricordi perché sei piccolo. Quando ero nel Pd ho detto le stesse cose, io ho sempre detto quello che volevo e loro anche. Si chiama democrazia. Dico quel caz*o che voglio!”.