la lettera
Fedez, il sindaco di Rozzano non ci sta: "Immagine falsa della città, ci rifiutiamo"
Nuovi dettagli sono emersi sulla rissa avvenuta al The Club, nella notte tra il 21 e il 22 aprile, tra Fedez e Cristian Iovino. Il Corriere della Sera ha riportato alcuni stralci di testimonianze su quella serata. "Era molto agitato e continuava a dire che quel ragazzo ha alzato le mani su uno dei suoi amici. Abbiamo dovuto sollevarlo di peso per portarlo fuori. Quando lo abbiamo accompagnato fuori, ha cominciato a urlare contro di noi: 'Lasciatemi stare, lasciatemi stare che l'ammazzo. Io sono di Rozzano!", avrebbe detto il rapper secondo un addetto alla sicurezza della discoteca di Milano. Parole, queste, che al sindaco della cittadina in questione non sono andate giù.
“Basta, ci rifiutiamo di avere questa etichetta. Che cosa significa essere di Rozzano dicendolo nel modo in cui lo ha fatto Fedez? Io sono di Rozzano, ma da sempre ne parlo in maniera positiva, perché qui la criminalità c’è come in tutti i Comuni d’Italia, ma ci sono anche moltissime eccellenze”, ha detto il primo cittadino di Rozzano Gianni Ferretti. Lo riporta Repubblica. La scelta di giustificare atti violenti con il luogo di origine, al sindaco, non è piaciuta proprio. “Quelle di Fedez non erano dichiarazioni pubbliche, per carità, ma quella frase, amplificata dai media, sta dando un’immagine della mia città falsa e poco edificante”, ha continuato nella lettera firmata da lui, dal parroco Don Roberto Soffientini, da una parte della comunità cittadina e da una ventina di associazioni.
E ancora: “Siamo stanchi di essere identificati con etichette negative che dipingono Rozzano come sinonimo di malavita. Questa reputazione non ci appartiene, e lo affermiamo con determinazione e orgoglio. La nostra città è molto di più e merita di essere conosciuta per la sua vera essenza: una comunità di persone oneste e laboriose. Ogni giorno viviamo la nostra città con impegno e rispetto, e chiediamo che questa realtà venga finalmente riconosciuta”, si legge.