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M5s, tra Conte e Grillo spunta Di Maio: "Con me al 33% e ora...", la mossa a sorpresa

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Tra i due litiganti Grillo e Conte spunta il proverbiale terzo, ossia Luigi Di Maio, l'ex capo politico finito a fondare un suo partito, Impegno civico, ma poi salvato dall'Europa che lo ha spedito come inviato speciale dell'Ue nel Golfo Persico. Ma il mandato scade tra qualche mese, per la precisione il 28 febbraio 2025, e così l'ex ministro degli Esteri torna in gran carriera a occuparsi delle beghe pentastellate, alimentando i sospetti di un ritorno nell'agone grillino. "È una questione di potere ed è incredibile, perchè Grillo dovrebbe essere l’azionista e Conte l’amministratore delegato, se vogliamo usare un termine aziendale. Ma lo stipendio di Grillo dipende da Conte, e invece dovrebbe essere viceversa", dice Di Maio ospite di A casa di Maria Latella in onda martedì 8 ottobre su Rai3 alle 23.15, rispondendo a chi gli domanda se si senta più vicino a Giuseppe Conte o a Beppe Grillo: "Difficile dire perché i due non hanno una questione politica".

 

 

L'ex leader M5s osserva allora che "questo sta creando non so se l’ultimo atto del Movimento 5 stelle ma lo ha portato al livello più basso, e mi dispiace per le posizioni perché io avevo provato il più possibile a portare M5s sul filoatlantismo, su una posizione più bilanciata su Israele, contro l’uscita dall’Euro e a favore dell’Unione Europea, e abbiamo preso il 33% nel 2018. Adesso sembra essere in atto un ritorno all’indietro e stanno al 9%", afferma Di Maio rivendicando lontani successi.

 

 

E la possibile alleanza con il Pd? Elly Schlein si può fidare del capo M5s? "Io con Conte non parlo da tanto tempo però ricordo un Conte che ha sempre avuto, legittimamente, l’ambizione di tornare a Palazzo Chigi, e come presidente del Consiglio ovviamente, in nessun altro ruolo. Se questa è la stessa ambizione di Giuseppe Conte anche oggi, è chiaro ancora - osserva il Rappresentante speciale dell’Ue per il Golfo Persico - che Elly Schlein ha un problema, perché il Movimento 5 stelle a questo punto si pone come forza assolutista nella coalizione che vuole la leadership della coalizione, pur non avendo i numeri". "Perché dobbiamo dire - annota ancora Di Maio - che la leader Elly Schlein sta portando avanti il Pd ottenendo dei risultati molto lusinghieri rispetto al Movimento 5 stelle. Anche permettendo il ritorno a casa di molti nostri ex elettori che ci votavano nel 2018 perché delusi dalla sinistra. Oggi stanno votando Pd, mentre altri stanno nell’astensionismo".

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