Israele-Iran, Parsi gela tutti: "Attacco di grandi dimensioni", lo scenario choc
Una risposta attesa a ore. Israele prepara la reazione all’Iran dopo l’attacco sferrato da Teheran nei confronti dello Stato ebraico. Secondo alcuni funzionari americani l’operazione israeliana sarebbe "imminente" e verrebbe "coordinata" con Washington, che comunque non vi prenderà parte. A sgomberare il campo da ogni dubbio interviene Benjamin Netanyahu. "L’Iran - afferma - ha lanciato due volte centinaia di missili sul nostro territorio, il più grande attacco missilistico balistico della storia. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e di rispondere agli attacchi, ed è così che faremo".
Le tensioni in Medio Oriente già degenerate in una guerra regionale sono al centro della puntata di domenica 6 ottobre di In mezz'ora su Rai3. Tra gli ospiti di Monica Maggioni c'è Vittorio Emanuele Parsi, politologo e docente alla Cattolica. Non sappiamo ancora con certezza in che modo e con quale forza Israele attaccherà l'Iran, spiega l'esperto, e pertanto "non siamo neanche in grado di prevedere quale sarà a quel punto la contromossa, la contro-azione iraniana". Insomma, è impossibile pensare che non ci sarà una reazione di Teheran. "Rischiamo di andare avanti in un percorso di reciprocità infinito e pericolosissimo", afferma il politologo. Che mette in guardia dalle speranze di risolvere problemi annosi con un'azione militare. "Resta l'illusione nel 2003 di mettere ordine nel Medio Oriente eliminando Saddan Hussein", spiega il professore che ricorda come poi ci siano state le Torri Gemelle, e ancora al Qaida fino all'Isis.
Tuttavia tornando alla reazione imminente di Tel Aviv, "la stima è di un attacco di grandi dimensioni, gli Usa lo temono - conclude Parsi - La violenza dei bombardamenti sul Libano, tutto in pochi giorni, non può che scuoterci". La cirisi è iniziata "con l'infamia del 7 ottobre - ricorda il politologo - ma la guerra a Gaza è stata devastante, non si combatte il terrorismo con metodi terroristici".