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Scontri a Roma, Capezzone: "La sinistra? Neanche mezza parola sugli amichetti di Hamas"

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Si preannunciava una manifestazione a rischio e di fatto, oggi a Roma, il corteo pro Palestina ha visto andare in scena scontri e tensioni tra la piazza e le forze dell’ordine. Al grido di "Palestrina libera" sono scesi in strada in circa 6mila. Il raduno dei manifestanti, previsto per le 14 in piazzale Ostiense, si è trasformato in un tentativo da parte dei manifestanti di partire in corteo nonostante il divieto da parte della Questura. Dopo un primo tentativo di muoversi attorno alla piazza, gli antagonisti di Israele hanno iniziato un fitto lancio di petardi e fumogeni contro gli agenti schierati e anche contro i giornalisti. Con le immagini della guerriglia della Capitale, Roberto Poletti e Francesca Barra hanno dato avvio all'ultima puntata di 4 di sera Weekend, il programma di politica e di attualità che va in onda du Rete 4.

 

 

Ospite in studio, Daniele Capezzone ha sottolineato: "La sinistra, che per anni ha votato misure restrittive pensando che la bestia antisemita si presentasse sul lato destro, quando si è presentata sul lato sinistro ha fatto la vaga, ha fatto finta di non capire". Poi il direttore editoriale di Libero, rivolgendosi ai telespettatori e alle opposizioni, ha chiesto: "Vi è chiaro che, a un certo punto della manifestazione, qualcuno voleva puntare sulla zona ebraica della città?". L'odio antisemita, in effetti, ha avuto modo di trasformarsi in scontri e tensioni ed è stato contenuto solo grazie alla prontezza degli agenti. Anche il bilancio dei feriti non può essere sottovalutato: "Sono stati feriti trenta poliziotti, sono stati usati pali, bastoni, armi improprie, bottiglie", ha ricordato. Il problema, però, non sono tanto gli "amichetti di Hamas" quanto "la sinistra ufficiale, che nei giorni scorsi non ha saputo dire mezza parola vera per fare argine", ha aggiunto. 

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