indagine
Elkann, possibile passo indietro. Addio ai vertici di Ferrari, Stellantis ed Exor?
La recente decisione di John Elkann di dimettersi dalla presidenza del gruppo editoriale Gedi ha sollevato diverse speculazioni sulle ragioni di questa mossa. L'avvicendamento ai vertici del gruppo, che controlla tra gli altri La Repubblica, sembra essere legato alla necessità di affrontare le difficoltà finanziarie della testata e di ristabilire l'equilibrio con una redazione scossa da tensioni interne negli ultimi mesi. Tuttavia, le voci negli ambienti finanziari suggeriscono che questa potrebbe non essere l'unica ragione dietro la scelta di Elkann.
“In diversi ritengono che una mossa analoga potrebbe essere fatta anche per Stellantis, Ferrari, società di cui Elkann è presidente, oltre ad Exor di cui è ad. Una scelta che il nipote di Gianni Agnelli non è obbligato a fare, ma che starebbe considerando più che altro per motivi di opportunità”, la ricostruzione fatta da Il Giornale sull’attuale capo famiglia Elkann-Agnelli. I ragionamenti che potrebbero portare a un addio ai vertici di Ferrari, Stellantis ed Exor derivano dai rischi di perdere il requisito di onorabilità richiesto per poter ricoprire cariche di vertice in imprese quotate. Sebbene non ci sia alcun obbligo legale immediato per Elkann di abbandonare questi ruoli, la complessa vicenda giudiziaria legata all'eredità del nonno, Gianni Agnelli, potrebbe influire sulle sue decisioni future.
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Il contenzioso con la madre, Margherita Agnelli, ha portato a un'indagine della Procura di Torino, coinvolgendo lo stesso Elkann e altri membri della famiglia, i suoi fratelli Lapo e Ginevra. L'accusa riguarda la presunta evasione della tassa di successione, che ha portato al sequestro di beni per un valore di quasi 75 milioni di euro. Questo scenario potrebbe rappresentare un nodo per Elkann in quanto, pur essendo indagato e non condannato, l'indagine potrebbe sollevare dubbi sul mantenimento dei requisiti di onorabilità richiesti per dirigere società quotate in borsa. La normativa italiana stabilisce infatti che, se un soggetto è colpito da misure di prevenzione come il sequestro di beni, potrebbe perdere tali requisiti, anche se l'applicazione precisa di queste norme per Elkann è complicata dalla giurisdizione olandese di Stellantis e Ferrari. Nonostante il fatto che Exor e Stellantis siano società di diritto olandese e che Ferrari sia controllata da una holding anch'essa olandese, un passo indietro precauzionale da parte di Elkann potrebbe essere considerato una scelta di opportunità, piuttosto che una necessità imposta dalla legge. Se la vicenda giudiziaria dovesse risolversi in suo favore, Elkann potrebbe tornare a ricoprire i ruoli attualmente in discussione, eliminando così ogni incertezza sulla sua posizione e mettendo fine alle speculazioni.