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Infibulazione, Cruciani non si tiene con l'imam: "Pratica barbara islamica"

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Un interrogativo chiaro e una puntata ad alta tensione. "Schiave e infibulate: è così che l'Islam vede la donna?": questo il tema che Paolo Del Debbio ha lanciato al centro della discussione ieri a Dritto e rovescio. Presenti in studio, i rappresentanti della comunità islamica hanno esposto la tesi secondo cui la mutilazione dei genitali femminili non ha nulla a che vedere con la religione. Secondo loro, al contrario, si tratta di retaggi culturali resistenti solamente in piccoli gruppi del mondo musulmano. Tra questi anche Sami Salem, imam della moschea della Magliana a Roma. Il ciclone Giuseppe Cruciani non è rimasto ad ascoltare. Anzi, ha preso la parola e l'ha smentito con un discorso subito comprensibile.

 

 

"Guarda Paolo, io ho sentito tutte le puntate che hai fatto su questo tema. Tutte le persone delle comunità islamiche che hai ospitato dicono, e io ci credo, sono tenuto a crederci, che è una pratica illegale, che è una pratica barbara, che nessuno di loro ha mai saputo nulla. E questo va benissimo, per carità di Dio", ha premesso il conduttore de La Zanzara. "La cosa che mi stupisce è che negano che sia una pratica legata all'Islam - ha continuato -. Non si ha notizia di altre culture, forse alcune culture africane magari nemmeno legate alla religione, in cui si pratica l'infibulazione. La pratica della mutilazione genitale delle bambine è praticata, almeno in Occidente, soprattutto in Occidente, dalle comunità i-sla-mi-che. E dunque l'Islam, come religione che a mio parere ha un rapporto diciamo controverso e tiene le donne ai margini della società, ha un ruolo fondamentale". 

 

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