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Otto e mezzo, la fosca profezia di Cacciari: "Come l'11 settembre"

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Il "disordine globale cresce e le organizzazioni internazionali, le sedi tradizionali diplomatiche e politiche, sono carta straccia". Uno scenario sconfortante quello delineato da Massimo Cacciari sulla situazione esplosiva del Medio oriente dopo l'attacco dell'Iran a Israele. "Le alte corti di giustizia servono soltanto per catturare i Milosevic e qualche serbo, cosa scopriamolo l'acqua calda... - argomenta il filosofo nella puntata di mercoledì 2 ottobre di Otto e mezzo, su La7 -  E così tutti combattono contro il male perché ritengono di essere il bene assoluto, e quindi si fanno guerra assolute che possono finire soltanto sul campo e con un vincitore. Questa è la situazione".

 

Per Cacciari, ospite di Lilli Gruber, "in tutto ciò c'è una logica, che è molto semplice: dopo il 7 ottobre si decide la distruzione di Gaza perché lì abita Hamas", ma dopo "si scopre che non c’è solo Hamas, ci sono gli Hezbollah e quindi si invade il Libano, e quindi si farà la guerra con l'Iran eccetera eccetera". Per il filosofo, ex sindaco di Venezia, sta succedendo "esattamente quello che  è accaduto dopo l'11 settembre", quando "si è fatta la guerra, si è creato l'Isis, si è prodotto il terrorismo globale".

 

Ma come si può arrestare questa spirale? "Questa logica si può interrompere politicamente e diplomaticamente? Speriamo, ma al momento tutti parlano di come condurre la guerra, non di come arrestarla", commenta Cacciari, "e sarà così almeno fino alle elezioni americane. Dopodiché lo scenario può forse cambiare" ma fino alle presidenziali Usa non ci sarà "nessun intervento diplomatico in grado di determinare un minimo di armistizio". 

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