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Omnibus, Gonzato contro Giuseppe Conte: "È come Jep Gambardella"

Gabriele Imperiale
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Giuseppe Conte come Jep Gambardella della Grande Bellezza. È il paragone tra cinema e politica fatto da Alessandro Gonzato, giornalista di Libero, all’interno di una sua analisi sull’ormai sempre più defunto campo largo. Conte somiglierebbe ad un Jep Gambardella della politica italiana che vuole smontare il sistema di alleanze partorito dal Partito Democratico per tenere il potere tutto per sé. Ospite di Omnibus su La 7, il giornalista di Libero spiega il richiamo al personaggio interpretato da Toni Servillo nel film diretto da Paolo Sorrentino: “Conte in questo momento è come Jep Gambardella nella Grande Bellezza. Lui si è messo addosso la giacca gialla e legittimamente non vuole partecipare al campo largo. Vuole avere il potere di farlo fallire”. Perché? Gonzato spiega il suo pensiero: “Lui sa che in questo momento, qualora si formasse il campo largo, lui sarebbe il secondo protagonista, perché sondaggi alla mano ed elezioni alla mano, la Schlein ha più voti - sottolinea - Vuole tornare a fare il Presidente del Consiglio, quindi, fino a quando la Schlein e il Pd saranno alti nel gradimento, lui continuerà a disfare questa tela del campo largo”.

 

 

 

 

Il giornalista spiega ulteriormente quello che potrebbe celarsi dietro le mosse di Conte: “Immaginiamoci uno scenario in cui il campo largo funziona a meraviglia con la Schlein comandante in capo. Conte sarebbe condannato a essere subalterno – evidenzia – Conte si augura che questo governo vada avanti il più possibile, perché in questo modo ci sono più possibilità che la Schlein cada nei sondaggi”. Campo largo che secondo Gonzato sarebbe comunque spacciato e questo spiegherebbe perché Conte si smarca dall’alleanza: “Già il fatto che non si chiami alleanza è significativo. Ma non potrà mai esistere, perché immaginiamoci un secondo insediamento, domani, del governo giallorosso. In politica estera sono totalmente divisi – spiega – Sono divisi sul referendum sulla cittadinanza, litigano sul salario minimo, litigano su delle cose importantissime”. Dallo studio interviene però la vicedirettrice di Open, Sara Menafra: “Voglio solo dire che tra tutti gli esempi, quello della politica estera...il centrodestra è diviso quasi su tutto”. Gonzato però fa notare: “C'è una differenza sostanziale che votano insieme, e in politica contano i voti in Parlamento, poi si può bisticciare, ma contano i voti”.

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