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Inchiesta ultras, perquisito Emis Killa: sequestrati contanti, coltelli e un taser

Un intreccio di tifo, denaro e personaggi noti. L'inchiesta della Dda milanese sulle curve di Inter e Milan si sta allargando a macchia d'olio. Quarantamila euro in contanti, sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente telescopico e un taser: è quello che la Squadra di Milano ha sequestrato a casa a del rapper Emiliano Rudolf Giambelli (a Bernareggio, in Brianza), in arte Emis Killa, dopo la perquisizione eseguita ieri. L'artista al momento non risulta indagato. Stando a quanto si apprende, la misura è stata adottata per i suoi legami con il capo ultrà rossonero Luca Lucci, uno dei 19 finiti in manette. Il cantante, peraltro, era già stato identificato dalla polizia lo scorso 11 aprile, al termine di Milan-Roma, dopo l'aggressione a uno steward di San Siro da parte di alcuni tifosi rossoneri.

 

 

Emis Killa, che ha festeggiato da poco i suoi primi 15 anni di carriera, è molto amico di Fedez tanto che quest'estate, per rilanciare il loro sodalizio artistico, hanno scritto e cantato un brano dal titolo Sexy shop. I due avevano già collaborato nel 2010 in occasione del pezzo "Pum pum pum" di Emis Killa e, secondo quanto si intuisce dai social, sarebbero legati da un rapporto di stima e rispetto reciproco. Dalle carte dell'inchiesta emergono le "ambizioni imprenditoriali" di Lucci nel settore musicale per i suoi rapporti personali con i cantanti rap come Fedez Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Gue Pequeno.