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Nasrallah, il politologo e l'ipotesi del maxi-complotto sulla morte: “L'Iran ha aiutato Israele”

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La mano dell’Iran dietro la morte di Hassan Nasrallah? È questa la tesi di Gilles Kepel, politologo, intervistato da Repubblica a seguito dell’uccisione del leader di Hezbollah da parte di Israele: “L'uccisione di Nasrallah è un evento di portata enorme, che può portare a uno sconvolgimento dell'intero Medio Oriente. Dubito che Hezbollah abbia ancora la capacità militare e politica di rialzarsi. Vedremo, non è impossibile che provi a lanciare un razzo contro Israele ma ne sarei sorpreso”. 

 

 

Ed ecco le parole forti dell’esperto arabista: “Penso che la spettacolare uccisione di Nasrallah non possa essere stata condotta senza l'aiuto di una parte dell'apparato dell'intelligence iraniana. Dal 7 ottobre 2023 si è aperta una sequenza di morti più che sospette. C’è stata la morte dell'ex presidente iraniano Ibrahim Raissi. Non credo un secondo alla tesi dell'incidente. Il fatto che Masoud Pezeshkian possa essersi candidato e vincere la presidenza, pur sostenendo di voler dialogare con l’Occidente, è un altro segnale. L’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyen, a Teheran non può essere stata organizzata solo dal Mossad. E ora Nasrallah. Nonostante i potenti mezzi di Israele, trovare e uccidere il capo politico di Hezbollah a Beirut era un'operazione estremamente complicata. Al punto che una serie di mie fonti libanesi sostengono che sono stati i Guardiani della Rivoluzione a dare le informazioni agli israeliani per localizzare il leader di Hezbollah”.

 

 

“È un’ipotesi - sottolinea Kepel al quotidiano - che non si può verificare ma sono convinto che una parte dell’establishment iraniano non voleva l'escalation provocata dal 7 ottobre. Da quel che risulta, Yahya Sinwar, il capo politico di Hamas, ha avvertito solo all’ultimo gli iraniani degli attacchi. Si è parlato allora di un trionfo di Hamas, ma in realtà è stata una vittoria di Pirro. Il progrom è stato così immenso che Israele ha archiviato la sua dottrina di guerra, scegliendo di non avere più limiti. Netanyahu ha scelto una lotta totale contro l'Asse di resistenza, il suo obiettivo è poter dire agli israeliani che ha distrutto tutti i nemici di Israele: Hamas, Hezbollah e poi l’Iran. Ali Khamenei potrebbe non avere un lungo avvenire”.

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