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Ddl sicurezza, Sechi inchioda Montanari: "Repressione? Fascismo immaginario"

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Il Ddl Sicurezza, il cui testo introduce diversi nuovi reati, è stato il motivo per cui i manifestanti sono scesi in piazza. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha commentato la "grande partecipazione" di studenti e associazione, parlando di "norme liberticide" e di "una stretta repressiva e securitaria che non porterà più sicurezza", Di questo si è discusso a Otto e mezzo, il talk-show di politica e di attualità condotto da Lilli Gruber. La giornalista ha interrogato sul tema Tomaso Montanari. "Un pezzo di storia della magistratura italiana come Beniamino Deidda, procuratore generale in pensione, ha detto che questa è una norma da stato di polizia, che peggiora la situazione rispetto al codice Rocco fascista perché almeno in quello c'era una forma che aveva a che fare con un'idea di diritto. Qui non c'è più nemmeno questo: se un ragazzo si siede pacificamente per strada, rischia due anni di carcere. C'è una repressione del dissenso che caratterizza questo governo da moltissimi punti di vista": così ha esordito il rettore dell’Università per stranieri di Siena. 

 

 

Mario Sechi, ospite nello studio di La7, ha ribattuto alle osservazioni dello storico dell’arte: “Non c’è assolutamente alcuna repressione del dissenso. Noi siamo uno dei Paesi dove, a differenza di Francia e Germania, è consentito inneggiare ad Hamas e adesso a Hezbollah“, ha ricordato per sottolineare come, anche ieri, le piazze antisemite siano state infiammate da tutti coloro che la sinistra sostiene. “Anche a Mussolini, se è per questo”, ha commentato Gruber. “Tutto quello che voi, ma c’è una differenza – ha replicato il direttore di Libero – Mussolini è del passato, Hamas ed Hezbollah uccidono oggi, non scherziamo. C’è gente che in strada inneggia a chi ha dato la caccia all’ebreo. Gli altri paesi sanzionano, noi no”. "Mi pare che il dissenso sia espresso in maniera netta. È un fascismo immaginario questo", ha aggiunto. 

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