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Le ultime parole del nemico Pell: “Un complotto”. E in Vaticano sussurrano: “Becciu aprì alla destra”

Nico Spuntoni
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Dopo l’intervista de "Il Tempo" di ieri al cardinale Angelo Becciu, in Vaticano, come ha rivelato lo stesso prelato sardo, la solidarietà nei suoi confronti è andata sempre più crescendo e la parola «complotto» ha smesso di essere un tabù da tempo. All’interno delle Sacre Mura un prelato che frequentò nel suo ultimo tratto di vita terrena il cardinal George Pell, già acerrimo nemico di Becciu ai tempi della Segreteria di Stato, ricorda che il porporato australiano arrivò a dire: «Becciu sta subendo un’ingiustizia, privato della porpora prima del processo». Parole che poi affidò anche ad un memoriale in cui Pell si firmò "Demos". E dire che quando il Papa privò l'ex Sostituto delle prerogative cardinalizie, proprio Pell reagì dall’Australia plaudendo alla decisione con un laconico: «Spero che la pulizia nelle stalle prosegua». Tornato a Roma, anche l’australiano cominciò a nutrire dubbi sull’accanimento riservato al suo "nemico" di Curia.

 

 

Ora che è esploso il caso Striano lambendo persino il Sacro Collegio, sono in molti a chiedersi perché nel mirino sia finito proprio Becciu, un tempo fidatissimo collaboratore del Papa. Da Sostituto, il prelato era riuscito a mantenere aperti alcuni importanti e delicati canali con la politica italiana, nel solco della tradizione della Santa Sede. A differenza di molti interpreti dell’attuale pontificato, Becciu si era distinto per l’approccio pragmatico alle "cose" della politica e per assenza di preclusioni ideologiche. Per questo motivo fu uno dei pochi, probabilmente il più importante, a dialogare anche con esponenti del centrodestra persino in momenti di grandi tensioni come quelli avuti sul dossier immigrazione.

 

 

Dopo la sua "caduta" nessun altro ha mostrato analogo interesse verso la politica italiana ormai affidata completamente alla Cei come mai era successo prima. Questo ha creato un inedito vuoto all’interno della Segreteria di Stato. La sua disponibilità a parlare con tutte le parti politiche, in un ambiente ricco di invidie e di trappole, potrebbe essere una concausa della sua caduta in disgrazia? In Vaticano c’è chi non lo esclude. Ma le ultime iniziative prese da Becciu, compresa l’intervista rilasciata a "Il Tempo", confermano che il cardinale sardo è fortemente intenzionato a dare battaglia e risalire la china.

 

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