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Meloni, Bocchino rovina i piani a Gruber: "Camaleontismo? Successo"

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La voce dell'Italia sulla guerra in Ucraina, sul conflitto in Medio Oriente, sulla riforma dell'Onu, sulla lotta alla criminalità internazionale, sull'emergenza migranti e sulle tante sfide all'orizzonte. Giorgia Meloni è intervenuta a New York, nell'imponente sala oro del Palazzo di vetro nel corso della 79esima Assemblea Generale dell’Onu. Questo è stato il tema che Lilli Gruber ha lanciato sul tavolo del dibattito. A Otto e mezzo, il programma di politica e di attualità di La7, la conduttrice ha posto un quesito ai suoi ospiti: "Fa bene ad avere i piedi in più scarpe? Ormai possiamo dire che fa parte dell'establishment?", ha domandato la conduttrice. "Quello che voi chiamate camaleontismo, in realtà è una delle ricette migliori della politica estera di una nazione e si chiama multilateralismo", ha scandito il direttore editoriale de Il Secolo d’Italia. 

 

 

"Una grande nazione come l'Italia, che ha un ruolo centrale geopoliticamente perché è un pontile nel Mediterraneo, deve avere buoni rapporti con gli Stati Uniti, con il presidente dell'Unione europea e con l'uomo più ricco del mondo, che è anche un genio e che riesce a fare", ha continuato Bocchino ritornando all'interrogativo della conduttrice. "È ancora più bella dentro che fuori". Così Elon Musk ha introdotto scherzosamente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla cerimonia di consegna del premio Citizen Award 2024 dell’Atlantic Council a New York. "La vera notizia è che ha ricevuto un premio importantissimo. È un segnale che il mondo conservatore riconosce a Meloni un ruolo di apripista. Meloni deve far parte dell'establishment mondiale. È il grande successo della Meloni", ha concluso il direttore editoriale de Il Secolo d’Italia. 

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