Piazzapulita, Specchia e il precedente di Open Arms: "Non ci fu il processo Prodi"
La puntata di Piazzapulita, il talk-show condotto da Corrado Formigli, è iniziata con un'accesa discussione sul caso Open Arms. I Pm di Palermo hanno chiesto di condannare a 6 anni di carcere Matteo Salvini per avere impedito cinque anni fa, quando era ministro degli Interni nel governo Conte, lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti, con l'accusa di averli sequestrati a bordo della nave spagnola Open Arms. Questa la notizia che ha dato il via all'analisi di Francesco Specchia. "Tutto è cambiato dal punto di vista internazionale: in Europa tutti si stanno rendendo conto del bisogno di fermare i flussi di migranti. Già questo è discronico rispetto al resto", ha detto per iniziare il giornalista di Libero.
"Pronto a denunciare le ong". Open Arms, la minaccia di Salvini
Poi l'ospite è passato a ricordare una vicenda che forse molti, soprattutto a sinistra, hanno dimenticato: "C'è un precedente. Il 28 maggio del 1997 ci fu la famosa tragedia del canale d'Otranto: una motovedetta italiana, su ordine del Presidente del Consiglio, speronò una nave albanese e ci furono 81 morti", ha raccontato. Perché, al tempo, l'accaduto non ebbe la stessa risonanza del caso Open Arms? L'azione del mezzo acquatico fu letta come una naturale esigenza di "interesse nazionale". "Non ci fu il processo Prodi", ha sottolineato. Per quanto riguarda Salvini, invece, si tratta di "un attacco politico". I magistrati "non possono abusare dei termini politici", ha concluso il giornalista.