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Maria Rosaria Boccia, le chat con Sangiuliano e il "patto" da firmare: cosa c'è nella denuncia

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Gennaro Sangiuliano ha depositato in Procura a Roma l'annunciata denuncia nei confronti di Maria Rosaria Boccia, la mancata consulente del ministero della Cultura. Una vicenda che ha scatenato il dibattito pubblico per settimane e che si è conclusa con le dimissioni del ministro. Nel documento ci sarebbero anche chat e foto a documentare le "vessazioni" lamentate da Sangiuliano compreso il caso della finta gravidanza e le prove fotografiche di lui ferito.

Nella denuncia curata dall’avvocato Silverio Sica è presente una ricostruzione cronologica dei fatti, della relazione tra i due e dell'esplosione del caso. La Verità ha riportato  dettagli e conversazioni relative al rapporto sentimentale che sarebbe iniziato ai primi di giugno. Alla metà di luglio risalirebbe un litigio sfociato in un graffio profondo rifilato da Boccia a Sangiuliano, che avrebbe poi documentato la ferita sulla fronte con alcune foto agli atti. 

La situazione tra i due però precipita qualche settimana dopo, sulla vicenda della consulenza come consigliera per i grandi eventi mai finalizzata. Dalle chat emerge un rapporto turbolento. "Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto", scrive l'allora ministro all'imprenditrice di Pompei  che evidentemente lo accusa di non essersi spesa per lei. "Hai ragione", afferma la 41enne, e lui le ricorda il graffio di cui sopra: "Sfregiato […] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo". "Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […] mi hai portato a un punto imbarazzante […] mi hai fatto diventare una iena", ammette lei anche se Sangiuliano chiosa: "Comunque ho sbagliato io".

Il quotidiano sottolinea passaggi inquietanti, come quello in base al quale Boccia avrebbe preteso "prove d’amore e di sudditanza sempre più estreme" come "poter controllare il cellulare del membro dell’esecutivo, pena, in caso di rifiuto, l’inoculazione di un trojan". Ad agosto la relazione finisce. A quel punto Boccia avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza: "lui non l’avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro storia intima", sintetizza la Verità. "Lunedì parlo con il mio avvocato e se vorrai firmare ti dirò", gli scrive. "È inutile, io non firmo nulla", replica. In questa conversazione emerge anche l'elemento della gravidanza a cui Boccia avrebbe alluso. "Sei incinta?" chiede l’ex ministro, lei non risponde ma assicura di essere "disposta ad andare anche all’estero". La donna insiste con la "firma", dopo una serie di battute Sangiuliano appare netto : "Non ho nulla da firmare, vedrai che appena finisce questa conversazione non ti scrivo più".  La questione della presunta gravidanza emerge anche da una chat del 2 agosto: "Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo", scrive l'allora ministro. "Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio", è invece la frase di Boccia risalente a qualche giorno dopo. La denuncia formalizzata da Sangiuliano è all'esame della procura di Roma e, secondo quanto si apprende, il fascicolo sarà trattato dal procuratore capo Francesco Lo Voi. 

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