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Open Arms, Vittorio Sgarbi: "Si pretende che la politica non si pronunci e poi..."

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A 4 di sera, il programma di politica e di attualità di Rete 4, Roberto Poletti e Francesca Barra hanno lanciato sul tavolo del dibattito il tema che più sta dividendo il mondo della politica. Il leader della Lega Matteo Salvini è stato condannato a sei anni di reclusione: è questa la richiesta dell'accusa nel processo nei confronti del vicepremier, accusato di aver negato illegittimamente, ad agosto del 2019, alla nave della ong spagnola Open Arms, di far sbarcare nel porto di Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare. Vittorio Sgarbi, in collegamento con lo studio, ha preso la parola e si è espresso sulle critiche mosse al commento della premier Giorgia Meloni. "Giorgia Meloni ha sostenuto un importante rappresentante del suo governo. In realtà, non ha criticato la magistratura, ha manifestato solidarietà rispetto a una richiesta che indica una posizione politica della magistratura", ha spiegato il critico d'arte.

 

 

Il tema vero, secondo Sgarbi, è la presenza di una "contrapposizione politica, nel momento in cui la sinistra in Germania indica la necessità di difendere i confini". Va valutato "se questo principio sia realmente subordinato ai diritti umani. I diritti umani sono sempre prevalenti, ma qui ci sono anche altri porti", ha continuato lo storico dell'arte. Persecuzione o giustizia? Questo l'interrogativo posto all’ospite. "Non mi pare persecuzione ma una contrapposizione politica. Mentre si pretende che la politica non si pronunci, si consente che un pubblico ministero faccia una valutazione politica. In questo momento abbiamo due elementi di intrusione. Mi pare che il dibattito sia lecito e che non vada letta la posizione della presidente del consiglio se non come una posizione in difesa del governo", ha concluso. 

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